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A Gaza City l’offensiva di terra avviata lunedì notte dall’esercito israeliano è accompagnata, giorno dopo giorno, da notizie di pesanti bombardamenti, di numerose vittime, di ospedali vicini al collasso, di centinaia di migliaia di persone in fuga. Secondo il ministero della sanità di Gaza, gestito da Hamas, i morti nella Striscia dopo quasi 2 anni di conflitto sono oltre 65 mila, per lo più civili, mentre si sommano le testimonianze di una popolazione in assoluta difficolta, in emergenza umanitaria, addirittura minacciata dalla carestia.
In un rapporto pubblicato martedì, un team di esperti indipendenti, incaricato dal Consiglio Onu per i diritti umani, ha concluso che Israele è responsabile di atti di genocidio nella Striscia di Gaza.
Tel Aviv ha reagito screditando quel rapporto e giudicandolo antisemita.
Intanto l’impiego di quella parola, “genocidio”, continua a fare discutere. Quanto è corretta? Quanto opportuna? Quanto abusata o strumentalizzata?
Ne discutiamo domani con:
Marcello Flores, storico, studioso di genocidi
Gabriele Nissim, presidente di Gariwo, la foresta dei Giusti
Marco Sassòli, professore onorario di diritto internazionale, Università di Ginevra
By RSI - Radiotelevisione svizzera5
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A Gaza City l’offensiva di terra avviata lunedì notte dall’esercito israeliano è accompagnata, giorno dopo giorno, da notizie di pesanti bombardamenti, di numerose vittime, di ospedali vicini al collasso, di centinaia di migliaia di persone in fuga. Secondo il ministero della sanità di Gaza, gestito da Hamas, i morti nella Striscia dopo quasi 2 anni di conflitto sono oltre 65 mila, per lo più civili, mentre si sommano le testimonianze di una popolazione in assoluta difficolta, in emergenza umanitaria, addirittura minacciata dalla carestia.
In un rapporto pubblicato martedì, un team di esperti indipendenti, incaricato dal Consiglio Onu per i diritti umani, ha concluso che Israele è responsabile di atti di genocidio nella Striscia di Gaza.
Tel Aviv ha reagito screditando quel rapporto e giudicandolo antisemita.
Intanto l’impiego di quella parola, “genocidio”, continua a fare discutere. Quanto è corretta? Quanto opportuna? Quanto abusata o strumentalizzata?
Ne discutiamo domani con:
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