Quattro chilometri separano casa mia dal mercatino dell'usato di Moncalieri. Quattro chilometri che mi ritrovo puntualmente a percorrere a piedi, ogni volta che ho bisogno di riflettere. Di quel percorso assaporo ogni rumore, ogni immagine, ogni odore, ogni passo, ogni singolo istante che mi separa dalla meta. Li conosco a memoria quei quattro chilometri. Eppure ogni volta li ritrovo diversi da come li ho lasciati.
Quello di Moncalieri potrebbe sembrare un mercatino dell'usato come tanti altri, ma non lo è. Non per me. Lì dentro si respira un'aria diversa, colma dell'odore dei libri vissuti, dei mobili d'epoca, dei vinili e di un'infinità di cianfrusaglie che raccontano un'infinità di storie diverse.
Quell'aria, pervasa ogni giorno, per tutto il giorno, da canzoni anni '80, per me sa di casa.
Ci sono stato da solo innumerevoli volte. Qualche volta anche con qualcuno di importante, spesso senza comprare nulla. Ci vado per curiosare fra le file di vinili e gli scaffali colmi di libri, sperando di scovare qualche perla inaspettata: a volte capita, altre no. Ci vado per perdere tempo e, in fin dei conti, per ritrovare me stesso.
Non vedo l'ora di tornarci.