Ecco come Dante immagina il cosmo, così come lo racconta nel suo poema. In principio v'è Dio, preesistente ad ogni cosa, artefice di ogni cosa. Egli, eterno nel cielo empireo immobile, creò il mondo sensibile con gli angeli, l'anima umana, i cieli e la materia prima. Il resto della creazione si genera grazie al movimento incessante dei cieli. Il cielo cristallino arde dal desiderio di ricongiungersi con il creatore sicché, con la mediazione dei Serafini, prende a ruotare e ruotando genera ogni cosa creata secondo l'ordine voluto da Dio e trasmette a tutto l'essere il suo stesso desiderio di ritorno a Dio.