Nel Dopoguerra gli USA erano un paese keynesiano: Stato ingombrante, alta tassazione, mercato rigidamente regolato.
L'inflazione post-crisi petrolifera degli anni '70 spianò la strada ad un nuovo ciclo pluridecennale: con Reagan gli USA divennero un paese che abbracciava le logiche hayekiane di Stato minimo, bassa tassazione, libera impresa, apertura ai mercati.
Ora la nuova crisi inflazionistica ha consegnato Biden al ruolo di parentesi nella nascente era del trumpismo, che immagina gli USA come un paese dove lo Stato torna ad essere ingombrante, l'economia si chiude al mercato ma la tassazione rimane bassa, quando non bassissima.
L'ingombrante stato keynesiano del Dopoguerra era pieno di meccanismi di check and balance, oggi completamente assoggettati a Trump. Solo un argine si frappone tra il presidente rieletto e le sue le ambizioni quasi monarchiche: la disciplina dei mercati finanziari che possono fissare un limite ad un debito che rischia di avviarsi su una spirale fuori controllo.
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