Ci sono figure che travalicano il tempo in cui vissero e che hanno lasciato una memoria eterna delle loro gesta e missioni. Uno di questi fu Thor Heyerdahl ma poco prima di lui un’altro grande esploratore e avventuriero ha aperto la strada per conoscere ancor più in profondità la nostra storia e quella di una parte di umanità che ha camminato sul nostro pianeta. Un personaggio emblematico, affascinante, impavido e ossessionato dalle sue ricerche, questo e molto di più fu Percy Harrison Fawcett militare, archeologo ed esploratore britannico nato il 18 agosto 1867 a Torquay, nel Devon (in Inghilterra) da Edward Boyd Fawcett indiano per nascita e madre inglese. Il fratello maggiore, Edward Douglas Fawcett (1866-1960), era un alpinista, un occultista versato al mondo orientale e autore di libri filosofici e romanzi di avventura popolari. Nel 1886 Percy Fawcett fu arruolato nella prestigiosa Royal Artillery, prestando servizio a Trincomalee, Ceylon (l’odierna Sri Lanka). Qui si innamorò di Nina Agnes Patersoned, che sposò, per poi entrare nella Royal Geographical Society, studiando topografia e cartografia. Si arruolò volontario e dopo cinque anni di battaglie e febbrile attesa (era angosciato dal pensiero che qualcuno scoprisse la "sua" città prima di lui), si rimise in viaggio. Le prime due spedizioni furono poco fortunate ma finalmente trovò i fondi per quella del 1925, che avrebbe dovuto portarlo a Z. Quando il colonnello Percy Harrison Fawcett e il suo team entrarono nella giungla amazzonica nell’aprile 1925, lasciarono detto che nessuno avrebbe dovuto tentare di salvarli se non fossero usciti dalla giungla entro il 1927. Fawcett lasciò detto di non cercarli, qualora fossero stati in pericolo di vita: un tentativo di ricerca e salvataggio avrebbe solo peggiorato le cose e messo a rischio la vita dei soccorritori.