FastLetter - Una fonte buona dalla quale aggiornarsia cura di Giorgio TavernitiN.14 - 28 Maggio 2021Di cosa parliamo* Google è Liquido* Sganciarsi dalla SEO* Shopify e Google* Web Stories* YouTube porta gli Shorts ad un altro livello* Notizie Internet Succose* Notizie Social Succose* Notizie SEO Succose* Strumenti* Da leggere* SalutiPremessa: non pensavo di divertirmi così tanto su Twitch. Non pensavo fosse un ambiente dove poter creare una community forte. Sapevo invece della possibilità di usarlo come produttore di contenuti che poi possono essere tagliati bene e distribuiti in giro.Mi sto sorprendendo ogni giorno. È faticoso iniziare, devo dire la verità. È un ambiente nuovo, con nuovi linguaggi e nuove cose da imparare. Sono passate due settimane dall’inizio serio e ho quasi finito di sistemare le impostazioni importanti. Sarò al 75%. Mi stanno venendo in mente tanti format che si possono realizzare e tante cose utili.La Community di chi sostiene questo progetto di divulgazione e comunque tutte le attività che porto avanti, come questa newsletter, cresce. Sono ad oggi 60 persone che si sono abbonate al canale Twitch (la stragrande maggioranza lo hanno fatto con Amazon Prime gratuitamente).È un grande gesto di vicinanza e sostegno che si sta trasformando in community.Questa Community si chiama Aborigeni Digitali. Il significato del nome l’ho spiegato nei primi 25 minuti di questo video. E c’è anche un gruppo telegram.Per abbonarsi basta venire una volta in live su Twitch e scrivere in chat !prime.Il sistema è semplice: puoi collegare il tuo account Prime a Twitch da https://gaming.amazon.com/intro e poi cliccare su https://www.twitch.tv/products/giorgiotave/ticketI video piano piano li sto tagliando, montando e caricando su FastForward e Creator Pro. Su Twitch sto andando live, solitamente, da metà settimana in poi alle ore 16:00. Il Venerdì è il giorno che interessa a molti perché faccio la rassegna stampa. E di cose da raccontare ne abbiamo molte.GOOGLE È LIQUIDOLa più grande rivoluzione SEO degli ultimi anni.È una delle metafore che uso da qualche anno. E la ribadisco: non esiste più il Google al quale siamo abituati. Statico. Fermo. Dove tu dai un’immagine e Google la piazza nel motore di ricerca per immagini e poi nei risultati del motore principale quando serve.No. Tu dai un’informazione a Google e ne perdi il controllo. Google è un ecosistema liquido.Una scheda prodotto di un e-commerce fatta nel 2021 con i contenuti multimediali che servono può finire ovunque: Google SERP, immagini, video, YouTube, Google Shopping, Google Discover, Maps, Lens, podcast e chi più ne ha più ne metta.Non c’è controllo. Come una goccia d’acqua che parte dalla montagna, scende in uno degli affluenti, entra nel fiume e arriva al mare. Poi evapora e rifà il giro. È questa la più grande rivoluzione SEO degli ultimi anni.Ci sono persone che ancora contano i click dai risultati di ricerca quando oggi esistono le sessioni che rendono il dato del click inutile.Ci sono persone che lo considerano un motore di risposta quando oggi è un ecosistema complesso.Ci sono persone che pensano alla pagina da ottimizzare come un pezzo staccato dal resto: che c’è…non le mettiamo due paroline semantiche?Ascoltatemi. L’approccio SEO di vecchia data è cambiato. Non oggi. Non ieri. Da anni.Se da un lato andiamo verso una SEO sempre più tecnica, con una competenza sempre più elevata richiesta, dall’altro stiamo andando in una direzione totalmente Strategica.Ed è il bello del nostro lavoro. È fondamentale iniziare a comprendere come la frase che oramai diciamo da molti anni ovvero PUNTA A DIVENTARE LA FONTE DELLE RISORSE DEL TUO SETTORE, non è più qualcosa che rimane nel cassetto. Se non lo hai già fatto sei in ritardo.SGANCIARSI DALLA SEOCreare cosa non c’è.Se il tuo piano editoriale è composto al 100% di indicazioni SEO, ovvero di creazione di contenuti che rispondono ad una query, i tuoi contenuti copriranno cose che si sanno già.Ma per diventare la fonte del tuo settore devi pubblicare cose che non si sanno.Non puoi inseguire nessuno se vuoi arrivare primo.Devi pubblicare quella goccia d’acqua che dal mare sale al cielo e far piovere una marea di contenuti che inondano il tuo mercato facendo in modo che nessuno se ne accorga. E quando il tuo competitor se ne accorgerà sarà troppo tardi. E lo sarà anche per Google.La keyword strategy rimarrà per sempre e sarà una parte fondamentale, ma il piano editoriale non può essere fatto al 100% di questo.Anche perché Google sta rispondendo direttamente alle domande delle persone in modo sempre più forte e preciso. Addirittura l’ultima novità è che legge gli snippet. Quindi cosa fare nel concreto?Per fare questo si punta sull’ABC (Autorevolezza, Brand, Community).Quando c’è una vera community c’è una vera conoscenza del settore. Quando c’è una vera conoscenza del settore c’è anche l’ascolto dei bisogni delle persone che ne fanno parte.Quando si arriva a questo punto i contenuti, le risorse, i servizi da creare non passano più dall’analisi dei bisogni di cosa c’è già (e quindi cercato), ma si basano su quello che ancora non c’è (e che quindi si cercherà).Pensate quando è fondamentale analizzare le ricerche interne del nostro motore di ricerca perché potrebbero esserci cose che ancora non si cercano.SHOPIFY E GOOGLEQuello che le aziende non dicono.È stato annunciato un accordo interessante. L’ho trattato nel video di FastForward.Shopify con un Tweet spiega che ora è possibile trovare gli store Shopify su Google.Fa parte sempre del discorso dell’ecosistema liquido.Infatti Shopify dice che è possibile trovarli tramite Search, YouTube, Shopping e Lens.Google invece, annuncia lo Shopping Graph.Quello che le aziende non dicono è che Google ora ha attuato uno scacco a tutto il mondo e-commerce.Lo ha preparato da lontano. Con Google Shopping ha messo le mani sui prodotti puntando anche all’offline, andando a renderli disponibili su Google Maps.Con lo Shopping Graph renderà facile a tutti la possibilità di dare i propri dati. Ma vi dirò di più: ad un certo punto non ci sarà nemmeno bisogno di darli. Tanto li indicizza.Qual è la differenza ora tra Amazon e Google?Il primo ha i suoi prodotti. Il secondo ha tutti i prodotti del mondo.Google punta a diventare l’e-commerce del mondo. Perché, ascoltate un fesso, quando tutto sarà ancora più facile, ci metteranno poco a collegare i loro sistemi di Intelligenza Artificiale ai sistemi di prenotazione. Anzi, forniranno tutto.A margine segnalo che si preparano al primo store fisico a New York per vendere i loro prodotti, quelli a marchio Google. Come il Pixel 6 che stanno per lanciare e che sta stupendo tutti.Detto questo, ci sono due cose che vorrei condividere. * La prima è il video che ho realizzato su come aumentare le conversioni da mobile. Per esempio: la barra di ricerca espansa ha portato l’11% in più di conversioni.* Se volete aprire un po’ la mente, leggete e studiate questo: Shein il TikTok dell’e-commerce. Se posso, settimana prossima su Twitch ve lo leggerò e commenterò.WEB STORIESSono una convenzione oramai.Quelli di Google hanno annunciato per le Web Stories 360° e la funzionalità Sondaggi e Quiz. Le ho spiegate in questo video.Hanno inoltre consigliato di avere un carosello in home che mostri le ultime Web Stories create.Sono una convenzione. Ovvero qualcosa di riconoscibile su Internet. Il carrello negli e-commerce, in Italia, è in alto a destra no? Ecco questa è una convenzione.Chi usa i Social si è abituato alle Stories.Se volete vederle in azione vi consiglio la sezione dedicata di CulturaMente oppure questo sito che è fatto solo di Web Stories.Qui invece un elenco di strumenti gratuiti e a pagamento per crearle.Attenzione a considerare questi contenuti come solo per Creator. Non lo sono, sono adatti anche ai brand. Anzi..YOUTUBE PORTA GLI SHORTS AD UN ALTRO LIVELLOOra monetizzano tutti.Anche questo argomento è caldo. L’ho approfondito in questo video su Creator Pro .In sostanza, YouTube consentirà di monetizzare gli Shorts senza che gli account abbiano l’accesso al programma di Partnership (che ricordo non è solo la monetizzazione). Vale lo stesso discorso di prima: gli Shorts d