FastLetter - Una fonte buona dalla quale aggiornarsia cura di Giorgio TavernitiN.9 - 16 Febbraio 2021Di cosa parliamo* Contenuti, Monetizzazione e Consapevolezza* Riflessioni serie sul futuro* SEO* YouTube* Social* Audio e Strumenti* Safer Internet Day* SalutiPremessa: ogni tanto ripenso a tutto l’impegno che in questi anni abbiamo messo nella condivisione di idee e conoscenza. È veramente tanto. Ha sicuramente influenzato molti luoghi di Internet: non per merito delle piattaforme, ma per merito delle persone che hanno fatto proprio l’ideale della condivisione. E della qualità.Quanta qualità tutti insieme, come community, siamo riusciti a produrre? Tanta.E poi mi viene in mente quando ci sentivamo pionieri, con quel Google che non era altro che un elenco di 10 link blu. E man mano che cresceva ero felice. Sì, ero felice di fare parte di quel pezzo di storia, di viverlo. Di vedere come gli algoritmi stavano, anno dopo anno, puntando sulla qualità.Allora arrivarono le linee guida per i Quality Rater. Anni di diffusione, spiegazione. Tanti interventi, discussioni: ricordo ancora il primo intervento di Mariachiara Marsella al Web Marketing Festival. All’inizio c’era diffidenza, qualche insulto anche. Il picco fu proprio il momento in cui nelle linee guida spuntò la spiegazione precisa della qualità. Personalmente mi sono speso molto e i primi mesi me ne hanno dette di tutti i colori. Google non può calcolare la qualità. Ma come fa? Ma come è possibile?Oggi tutti fanno riferimento a quei documenti. Sia ben chiaro: tradurre un documento senza essere veramente esperto del tema è un bel problema. Ma figuratevi se qualcuno, in Italia, cita le fonti. Non so, forse le persone hanno paura di citare. Scherzo, è che si credono furbe.Ci farò un video questa settimana su FastForward (tra le altre cose sono usciti i Winner e Loser di Gennaio: ho spiegato il mio punto di vista sulla questione de La Molisana come esempio di cosa non fare).Ah, scusate. Sì, la Qualità.No, niente, è che da un po’ Google mi ha stancato. Da quando Google ha iniziato a mettere in evidenza i suoi prodotti, ha sacrificato la Qualità in nome della Tecnologia.* AMP è in alto per una questione interna.* Le Web Stories sono spinte per la tecnologia, non per i contenuti (che lasciano a desiderare).* Discover c’è molta monnezza, è lì perché è Discover.* Molti box sono in rilievo perché di Google, non per merito.* Google News Showcase sarà spinto non per la qualità dei contenutiNon è spingere le sue cose e basta: è spingere cose che usano una determinata tecnologia.Non è più una questione di meritocrazia e qualità.p.s.Ho appena pubblicato la puntata di oggi di FastForward, il TG, un bel riassunto da guardare.CONTENUTI, MONETIZZAZIONE E CONSAPEVOLEZZAL’indipendenza dalle piattaforme: ti stai facendo fregare?Prima è stato Linkedin, poi Twitter e ora Facebook. A fare cosa? A voler puntare sulla newsletter. Infatti il Co-founder di Substack ha dato loro il benvenuto.Gli ambienti sociali si combattono da sempre le funzionalità. O da quasi sempre.Su Connect.gt già da Dicembre vi parlavamo di Twitter Spaces, per esempio. Un Social Audio, oggi in tanti direbbero il Cloubhouse di Twitter.Newsletter e Social Audio. Non tarderà ad arrivare una funzionalità di Linkedin (che sta lavorando, per ultimo, ad un programma per i Creator).La cosa che appare più evidente, sempre di più, è che non si può essere ovunque. Se prima qualcuno aveva la scusa di poter ripostare lo stesso contenuto in giro, ora diventa più complesso essere in diretta su Twitch e YouTube, gestire Clubhouse e Twitter Spaces. Non impossibile: sempre più complesso. A breve sarà impossibile.Finalmente i guru arriveranno al punto di non farcela più: così li sentiremo dire “scegliete bene gli ambienti in cui esserci”.Ora però, è il momento della monetizzazione.Come farai a monetizzare i contenuti sui social?Ebbene. Substack ha un suo sistema che ti consente di creare delle newsletter a pagamento. Linkedin lo ha?Su Clubhouse per ora puoi fare solo delle sponsorizzate. Arriveranno altre opportunità?Siccome in questo momento c’è tanto hype, lasciatemi ricordare una cavolo di cosa a tutti: è sempre meglio avere il controllo di quello che produciamo.Attenzione, questa frase potrebbe creare fraintendimenti. Io intendo il controllo rispetto alle piattaforme. Ho scelto Substack perché è veramente open.Se voglio mi porto tutto su un mio dominio domani.Quindi non è il controllo nei confronti delle persone, dove da 20 anni reputo la condivisione il punto centrale di quello che faccio. Ma è il controllo su piattaforme di altri che ci danno sempre l’illusione della visibilità.Quindi, usa il cervello. Qualsiasi attività decidi di portare su Internet, fai in modo che ci sia un luogo tuo dove almeno aggreghi. Contenuti e contatti. E che ti farà essere indipendente dalle piattaforme.Patreon, Medium, Twitch: non sono Open.Substack, Ghost: sì.In questo sito c’è il confronto.Alle piattaforme social, di te, di me e degli altri non frega niente. Ho ascoltato in tante Room di Clubhouse il buonismo classico dei luoghi dove c’è un hype a mille che ti toglie la lucidità. Fino a quando ci sarà un determinato approccio un ambiente sociale non cambia le persone. Siamo sempre gli stessi. Con gli stessi obiettivi. Però quando entro nelle room ho la sensazione che non sia così.L’hype finirà e tornerà la lucidità umana.Così come è finito per Google, YouTube, Twitter, Instagram, TikTok. No, Facebook no, non c’è mai stato. O forse fu molto leggero.I problemi di ieri rimangono. Usa gli ambienti social con consapevolezza, che oggi, per esempio, è cosa rara.Non farti fregare. È importante ogni tanto ricordarsi perché stiamo passando il tempo sui social. Se ci stiamo solo divertendo va bene, ma cerchiamo di ricordarci perché. Cerchiamo di capire se davvero è importante. Cerchiamo di capire se è in linea con quello che vogliamo fare. Se lo è: va benissimo.Ma se non lo è: attenzione. Perché poi non si può criticare un Padre o una Madre che non si informa sull’uso dei social da parte dei figli e figlie. Sempre di consapevolezza parliamo.Vedo in tanti essere lì solo perché, all’improvviso, qualcuno li ascolta di nuovo. Una sorta di rivalsa. Una sorta oh: finalmente. Ho più numeri.Siamo sicuri che la moneta di scambio, ancora una volta, non sia questo tipo di soddisfazione legata sempre alle stesse solite cose?Io, per me stesso, me lo chiedo.RIFLESSIONI SERIE SUL FUTUROLa condivisione del pensiero è importante.Ho aperto qualche discussione su Connect.gt. Discussioni di ampio respiro sul futuro di alcuni aspetti che ci riguardano:* Internet: è arrivato il momento del Creator ID* Il Minimo Sindacale: le regole di base per gli ambienti sociali* Un Manifesto Etico per i Creatori di ContenutiMi piacerebbe avere il tuo parere su questi tre temi. La condivisione del pensiero è importante.SEOCausa contro il Knowledge GraphDopo l’annuncio di Google sulle immagini che comunica la riduzione di quelle duplicate, John Mueller fornisce dettagli su come ottimizzare le tue immagini e noi abbiamo aggiunto le nostre considerazioni. Invece qui alcune letture che ti faranno aggiornare e riflettere. Le reputo obbligatorie per chi fa SEO:* Passage Ranking attivo in USA in lingua inglese* Le Penalità Manuali di Google News e Google Discover* Google e il dark mode* Google e le sfide dei SEO* Google non capisce i testi* Lo sapevate che Google effettua la ricerca solo fino a 32 parole chiave?Merita una riflessione questo: Germania: tribunale vieta la cooperazione tra Google e il ministero della salute. In pratica dal ministero hanno fatto un accordo per farsi mettere nel Knowledge Graph. Bello, ma hanno diminuito la visibilità degli altri. Che hanno fatto causa. E vinto.