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Le vittime del disastro del Vajont del 9 ottobre 1963 sono ufficialmente 1910. Ma all'elenco ne manca una: Mario Pancini, ingegnere della SADE, era tra i responsabili della realizzazione della grande diga a doppio arco al confine tra Friuli e Veneto che ancora oggi troneggia all'interno della gola e alle cui spalle domina l'enorme massa di detriti che calò dal Monte Toc generando l'onda distruttrice. L'ingegner Pancini visse la tragedia in maniera empatica ritenendosi responsabile di quanto successo: "Colpa o non colpa, ci sono duemila morti", disse quando il giudice di Belluno Fabbri firmò l'ordinanza di rinvio a giudizio per i vertici della SADE e gli altri soggetti accusati del disastro. In questo video in esterna, realizzato dal Colomber e dagli accessi alla diga, ripercorriamo la storia di Pancini.
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By Purple Media Company5
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Le vittime del disastro del Vajont del 9 ottobre 1963 sono ufficialmente 1910. Ma all'elenco ne manca una: Mario Pancini, ingegnere della SADE, era tra i responsabili della realizzazione della grande diga a doppio arco al confine tra Friuli e Veneto che ancora oggi troneggia all'interno della gola e alle cui spalle domina l'enorme massa di detriti che calò dal Monte Toc generando l'onda distruttrice. L'ingegner Pancini visse la tragedia in maniera empatica ritenendosi responsabile di quanto successo: "Colpa o non colpa, ci sono duemila morti", disse quando il giudice di Belluno Fabbri firmò l'ordinanza di rinvio a giudizio per i vertici della SADE e gli altri soggetti accusati del disastro. In questo video in esterna, realizzato dal Colomber e dagli accessi alla diga, ripercorriamo la storia di Pancini.
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