Roma in fiamme, l’Europa divisa dalla Riforma e la minaccia ottomana alle porte: Carlo V affronta il suo periodo più drammatico. Dalla devastazione della Città Eterna alla Dieta di Worms, fino all’assedio di Vienna, seguiamo l’Imperatore mentre difende la cristianità, combatte l’eresia e fronteggia Solimano il Magnifico.

Dal freddo inverno delle Fiandre alla gloria della battaglia di Pavia: la prima parte della vita di Carlo V è un viaggio straordinario che trasforma un ragazzo taciturno di Gand nel sovrano più potente d’Europa. Tra un’infanzia segnata dall’assenza materna, le difficili ribellioni in Spagna e la lotta senza tregua contro la Francia di Francesco I, seguiamo l’ascesa di un giovane imperatore che sogna di ricomporre la Cristianità sotto un unico scettro.

Un crociato e una guerriera nemica. Un amore nato nel silenzio, nutrito da sguardi, diviso da fedi inconciliabili. Nella Gerusalemme liberata di Torquato Tasso, l’epica della guerra lascia spazio alla tragedia di due anime che non avrebbero mai dovuto incontrarsi: Tancredi e Clorinda.

Torquato Tasso nasce a Napoli nel 1544, figlio del poeta cortigiano Bernardo e segnato fin dall’infanzia dalla perdita della madre e da una vita errante. Precocissimo, compone giovanissimo il Rinaldo e presto entra alla corte di Ferrara, centro di splendore rinascimentale e di rigide convenzioni. Qui lavora alla Gerusalemme liberata, il poema che lo consacrerà, ma vive anche passioni segrete e timori ossessivi di eresia, fino al crollo psicologico.

Un monaco solitario inchioda 95 tesi su una porta di chiesa e, senza saperlo, accende l’incendio che spezzerà l’Europa per sempre. La Riforma protestante non è solo teologia: è rivoluzione politica, sociale e culturale. Dalle piazze infuocate della Germania ai rigori di Ginevra, dalle rivolte contadine alle guerre di religione.

Martin Lutero non nasce come un rivoluzionario, ma come un giovane studente destinato a diventare avvocato. Figlio di un minatore che sognava per lui una carriera rispettabile, è invece un ragazzo tormentato, attraversato da paure profonde, da visioni di colpa e di salvezza. La sua vita prende una svolta improvvisa in una notte di tempesta, quando un fulmine lo spinge a giurare che diventerà monaco.

Chi è stato davvero Aldo Manuzio? Non un semplice tipografo, ma l’uomo che ha cambiato per sempre il nostro modo di leggere.
Nato in un piccolo borgo del Lazio a metà Quattrocento, approda a Venezia con un sogno impossibile: rendere il sapere antico accessibile a tutti. In un’epoca in cui i libri sono oggetti rari, costosi e ingombranti, Aldo inventa il libro tascabile, introduce il carattere corsivo, fonda la prima vera casa editrice moderna.

Il giovane funzionario, il consigliere dei potenti, l’uomo caduto in disgrazia e il pensatore che ha cambiato per sempre il modo di intendere il potere.

Firenze, 26 aprile 1478. È domenica, e nel Duomo si celebra la messa. In pochi istanti, la storia cambia per sempre: Giuliano de’ Medici viene assassinato, suo fratello Lorenzo – detto il Magnifico – riesce a salvarsi per miracolo. È la “Congiura dei Pazzi”, uno dei complotti politici più celebri del Rinascimento italiano.