Siamo in una fase del ciclo economico di difficile interpretazione, come dimostrano le sorprese macroeconomiche che i dati pubblicati a febbraio – relativi al mese di gennaio – hanno riservato sul fronte del mercato del lavoro negli USA e dell’inflazione, sia oltreoceano che in Europa.
L’economia americana disattende la previsione di rallentamento dell’inflazione, che in Europa raggiunge un nuovo massimo assoluto, con un incremento del 5.6%, ben più elevato di quanto preventivato dagli economisti. Questo ha comportato un cambio di rotta immediato e violento sui mercati obbligazionari, mentre i mercati azionari hanno interrotto il trend rialzista, ma con correzioni composte.