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Da Los Angeles a New York le università si infiammano, la polizia fa irruzione negli spazi occupati, centinaia gli arresti fra studenti o simpatizzati della causa palestinese, da un lato, e gruppi di sostegno a Israele dall’altro. La protesta però non si placa e la sua eco ha raggiunto anche Gaza, dove alcuni palestinesi hanno ringraziato per la mobilitazione.
A migliaia di chilometri di distanza dalle università in rivolta ma a due passi da Gaza, lo stesso giorno, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ripetuto che il suo esercito interverrà nel sud della Striscia per stanare i miliziani di Hamas in una zona gremita di civili in fuga. E che il suo paese non accetterà nessun accordo che metta fine a questa guerra, capiti quel che capiti. Occhi puntati su Hamas intanto, che deve prendere posizione sulla proposta di un cessate il fuoco di 6 settimane in cambio della liberazione di una trentina di ostaggi.
Allora, ci sono spiragli per una cessazione delle ostilità? Hamas può temporeggiare? Israele può davvero ignorare le parole di Joe Biden, che minaccia di tagliare il suo sostegno militare e finanziario in caso di operazione a Rafah?
Rivolgiamo queste e altre domande a:
· Safwat Kahlout - giornalista palestinese fuggito da Gaza ed esiliato in Italia;
· Ugo Tramballi - analista ISPI;
· Cristiano Valli – collaboratore RSI dagli USA;
. David Zebuloni - giornalista a Tel Aviv.
By RSI - Radiotelevisione svizzera5
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Da Los Angeles a New York le università si infiammano, la polizia fa irruzione negli spazi occupati, centinaia gli arresti fra studenti o simpatizzati della causa palestinese, da un lato, e gruppi di sostegno a Israele dall’altro. La protesta però non si placa e la sua eco ha raggiunto anche Gaza, dove alcuni palestinesi hanno ringraziato per la mobilitazione.
A migliaia di chilometri di distanza dalle università in rivolta ma a due passi da Gaza, lo stesso giorno, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ripetuto che il suo esercito interverrà nel sud della Striscia per stanare i miliziani di Hamas in una zona gremita di civili in fuga. E che il suo paese non accetterà nessun accordo che metta fine a questa guerra, capiti quel che capiti. Occhi puntati su Hamas intanto, che deve prendere posizione sulla proposta di un cessate il fuoco di 6 settimane in cambio della liberazione di una trentina di ostaggi.
Allora, ci sono spiragli per una cessazione delle ostilità? Hamas può temporeggiare? Israele può davvero ignorare le parole di Joe Biden, che minaccia di tagliare il suo sostegno militare e finanziario in caso di operazione a Rafah?
Rivolgiamo queste e altre domande a:
· Safwat Kahlout - giornalista palestinese fuggito da Gaza ed esiliato in Italia;
· Ugo Tramballi - analista ISPI;
· Cristiano Valli – collaboratore RSI dagli USA;
. David Zebuloni - giornalista a Tel Aviv.

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