Le storie del premio Campiello - Intesa Sanpaolo On Air

Come si può costruire una poetica unica e riconoscibile partendo dall’ispirazione iniziale? Scopriamolo insieme ad una delle protagoniste più celebrate nel Premio Campiello: Laura Pariani, scrittrice che ha raggiunto la finale del Premio Campiello in ben tre edizioni, grazie alle opere “La perfezione degli elastici” (Rizzoli, 1998), “Milano è una selva oscura” (Einaudi, 2010) e “Il gioco di Santa Oca” (Nave di Teseo, 2019).

In che modo la creatività può dialogare con le diverse tecniche di scrittura per costruire una narrazione efficace e coinvolgente? Scopriamolo con Emiliano Morreale, vincitore del Premio Campiello Opera Prima 2023, con il romanzo “L’ultima innocenza” (Sellerio, 2023).

Quale rapporto esiste tra gli scrittori ed il mondo dell’editoria? Scopriamo come questa sinergia possa rivelarsi vincente insieme a Francesca Manfredi, vincitrice del Premio Campiello Opera Prima 2017, con “Un buon posto dove stare” (La Nave di Teseo, 2017).

Scopriamo alcune curiosità che si celano dietro il mestiere di scrivere con Paolo Colagrande, scrittore che ha raggiunto la finale del Premio Campiello in due edizioni, grazie alle opere “Senti le rane” (Nottetempo, 2015) e “La vita dispari” (Einaudi, 2019), dopo aver già vinto il Premio Campiello Opera Prima nel 2007, con il suo primo romanzo “Fidget” (Alet, 2007).

La via della scrittura a volte può apparire tortuosa e mutevole come le esperienze che popolano la nostra quotidianità. Un rapporto, quello con la scrittura, che porta ogni scrittore a fare i conti con la propria sensibilità e il proprio passato, generando storie e personaggi intimi ed eccezionali. In quest’ultimo episodio, Rosella Postorino, vincitrice del Premio Campiello nel 2018 con “Le assaggiatrici” edito da Feltrinelli, ripercorre i momenti più intensi del proprio percorso artistico spiegandoci come li ha affrontati.

Si dice che non si possa sognare un volto che non si sia incontrato nella realtà. Allo stesso modo, per uno scrittore, non è possibile comporre trame o creare personaggi di cui non si sia fatta esperienza. In questo episodio, Donatella Di Pietrantonio, vincitrice del Premio Campiello nel 2017 con “L’arminuta” pubblicato da Einaudi, esplora come uno scrittore trasformi la realtà in ispirazione per creare una poetica unica e riconoscibile: la propria.

Come i suoi personaggi, anche un autore evolve nel tempo modificando o ampliando la prospettiva con cui legge la realtà intorno a sé. In questo terzo episodio, Carmine Abate, vincitore del Premio Campiello nel 2012 con “La collina del vento”, opera dedicata al padre scomparso l’anno precedente e pubblicata da Mondadori, riflette sui cambiamenti di cui è stato protagonista prima di raggiungere la propria maturità personale ed artistica.

Fra tutte le sue prime volte, uno scrittore non può che ricordare il primo romanzo capace di rubargli il cuore. È per questo che, Andrea Tarabbia, vincitore del Premio Campiello nel 2019 con “Madrigale senza suono” edito da Bollati Boringhieri, omaggia gli autori che lo hanno ispirato e ci racconta come è diventato uno scrittore.

Prima donna a dirigere un osservatorio astronomico, astrofisica riconosciuta in tutto il mondo per lo studio sulle stelle cefeidi, Margherita Hack ha dedicato tutta la sua vita alla battaglia per l'integrazione della scienza nella formazione scolastica, alla divulgazione scientifica – con libri, articoli e conferenze in tutto il mondo – e all’affermazione dei diritti civili.

Nei suoi maglioni sformati e con il chiaro largo viso sempre aperto da un sorriso sornione, è stata una laica che non ha mai rifiutato il dialogo con interlocutori di matrice diversa.

Di Camilla Valletti. Letture di Eleni Molos tratte da: Margherita Hack con Viviano Domenici, C’é qualcuno là fuori?, Sperling & Kupfer (2013).

“Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura…”. Inferno, Canto I, verso 1. Dove vorresti trovarti "nel mezzo del cammin" della tua vita? Cosa sogni di diventare tra qualche anno?

Martina Sangalli, come Dante stesso d’altronde, non ha una risposta precisa, ma è proprio questo stato di dubbio che lei celebra ed incita gli altri a seguire a suo stesso modo: avere il coraggio di fallire, accogliere i cambiamenti repentini della vita, superare le soglie delle certezze sono le vie migliori per fare esperienza del mondo e dell’Altro.