Share Nel corso della Storia e della Filosofia - Tolandus Redivivus
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By Fabrizio Puca
The podcast currently has 297 episodes available.
La politica dell’equilibrio riesce a trovare un assestamento e ad evitare guerre generali per trent’anni. Tuttavia i successi di Caterina II di Russia contro gli ottomani spingono Austria e Russia a chiedere una contropartita territoriale. Ne fa le spese la Polonia, un regno sprofondato nell’anarchia e nella miseria, che viene spartita per ben tre volte. Alla fine non resta niente. Federico II di Prussia ottiene, tra gli altri territori, la Prussia occidentale, riuscendo finalmente ad unificare i suoi possedimenti. L’Austria si prende la Galizia, la Russia incamera i territori ucraini. L’eroe nazionale Tadeusz Kosciuszko organizza l’ultima inutile resistenza polacca. Conquistando la costa settentrionale del mar Nero, Caterina II realizza il sogno del suo predecessore Pietro il Grande. Il Settecento europeo si conclude con il compimento estremo e cinico del sistema dell’equilibrio, mentre la Francia rivoluzionaria ben presto renderà improvvisamente obsolete le monarchie di cui abbiamo parlato in queste otto videolezioni.
In questa lezione parliamo della politica interna di Francia e Inghilterra nella prima parte del Settecento. In Francia la morte di Luigi XIV e il periodo della Reggenza segnano la ripresa delle forze anti assolutistiche: i ceti privilegiati riusciranno a non pagare le tasse. La situazione non cambia durante il regno del debole Luigi XV. Le molte guerre aggravano il debito pubblico, spianando la strada alla successiva Rivoluzione francese. Si apre anche una stagione di maggiore libertà e anticonformismo, che segna l’affermazione dell’illuminismo.
Maria Teresa d’Austria non dimentica il tradimento di Federico II di Prussia nella guerra precedente, e medita vendetta. Riesce a rovesciare le alleanze europee e ad allearsi, oltre con la Russia, anche con la tradizionale nemica Francia. Gli Hohenzollern duchi di Brandeburgo e poi re di Prussia, si erano fortemente rafforzati nel tempo. In questa lezione ripercorriamo la storia e gli avvenimenti di questa dinastia nei centocinquant’anni precedenti. Circondato da ogni parte, come nella precedente Guerra di successione austriaca, anche in questo caso Federico II attacca per primo, ma nonostante l’ottima organizzazione dell’esercito prussiano nulla può contro tre grandi potenze. Egli deve fuggire dalla sua capitale Berlino, e tutto sembra perduto per lui. Un cambio dinastico in Russia salva inaspettatamente Federico. La Russia esce dalla guerra, e la Prussia riesce ad ottenere una pace che ripristina lo status quo ante. Come nella precedente guerra di successione austriaca, anche qui vi è una guerra parallela. Infatti la Francia, alleata dell’Austria, e la Gran Bretagna, alleata della Prussia, combattono tra loro non per conquistare territori europei, ma le colonie. Quindi si combatte anche in America e in Asia, tanto che gli storici parlano di una guerra mondiale. Lo scontro si rivela un disastro per la Francia, che perde l’intero Canada e molte basi in India. La superiorità coloniale britannica non ha più rivali.
I territori degli Asburgo d’Austria si ingrandiscono enormemente grazie alle conquiste balcanico-danubiane propiziate dal crollo dell’impero ottomano. In maniera repentina gli Asburgo si trovano padroni di un impero costituito da numerose nazionalità oppresse, con lingue, tradizioni, religioni, etnie molto diverse tra loro. Un impero che rompe l’equilibrio europeo e che fa gola a numerose potenze. Maria Teresa d’Austria in quanto donna non viene riconosciuta come sovrana, come non viene riconosciuto suo marito Francesco di Lorena come imperatore germanico. L’Austria si ritrova contro tutta Europa, tranne la Gran Bretagna che nelle guerre dell’equilibrio si schiera sempre con il più debole. Federico II di Prussia scatena la guerra (la terza guerra di successione in pochi decenni) occupando la ricca Slesia. Maria Teresa, contro ogni previsione, si salva perché gli ungheresi, che in precedenza si erano ribellati a Vienna e avevano ottenuto una certa autonomia, le restano fedeli. Tuttavia la Slesia resta alla Prussia, che diventa sempre più potente. La pace che conclude questa guerra è piuttosto complessa, e mostra come nella logica dell’equilibrio le nazionalità non venissero tenute in alcuna considerazione: alcuni sovrani vengono spostati da una parte all’altra dell’Europa, e messi a capo di principati che nulla c’entrano con le loro dinastie.
Dopo aver spiegato le motivazioni del tragico declino della Polonia - ben rappresentato dal fatto di non aver ottenuto nulla dalla Grande guerra del Nord pur essendo tra i vincitori -, Stato fantoccio prima della Russia, poi della Svezia, poi di nuovo della Russia, cerchiamo di descrivere le motivazioni dello scoppio della seconda guerra di successione del Settecento. I due candidati al trono polacco sono appoggiati dalla Francia e dalla Russia, e questo versante della guerra si conclude rapidamente con la vittoria del candidato russo Augusto III di Sassonia. Tuttavia c’è una guerra nella guerra, che non riguarda direttamente la Polonia: La Spagna, alleata della Francia, e l’Austria, alleata della Russia, si scontrano in Italia per il possesso del regno di Napoli. La Spagna vince nella battaglia di Bitonto, e Carlo III figlio del re di Spagna Filippo V, costituisce una nuova dinastia borbonica a Napoli, che ritorna capitale di uno Stato indipendente dopo più di duecento anni. L’Austria perde l’Italia meridionale a causa di una guerra che non la riguardava direttamente, e alla quale aveva partecipato solo per amicizia con la Russia.
Negli stessi anni della guerra di successione spagnola, in Europa orientale infuria la Grande guerra del Nord. Come la Francia di Luigi XIV minacciava l’equilibrio delle potenze ad Ovest, così la Svezia aveva rotto l’equilibrio ad Est, costruendo durante il Seicento un vero e proprio impero marittimo sul mar Baltico. Carlo XII re di Svezia si trova a combattere contro Polonia, Danimarca e Russia. Contro ogni aspettativa le sconfigge una dopo l’altra, dimostrandosi un genio militare: sarà preso a modello da Napoleone. E come Napoleone, commette stesso errore cento anni prima di lui: invade la Russia e si scontra contro un inverno terribile. Alla fine la Svezia è sconfitta. Carlo XII muore senza eredi, e i ceti anti assolutistici ne approfittano per instaurare una democrazia parlamentale, la seconda dopo l’Inghilterra. L’impero svedese cessa di esistere. Il vero vincitore della guerra è lo zar Pietro il Grande; dopo tanti tentativi frustrati, la Russia conquista finalmente uno sbocco nel mar Baltico incamerando territori baltici e finlandesi.
Parliamo di due Paesi molto diversi. La Spagna in declino, dopo aver perso tutti i possedimenti europei, cerca una rivincita della guerra di successione spagnola. Il solo fatto che la decadente dinastia degli Asburgo sia stata sostituita da un re proveniente dalla Francia, genera qualche miglioramento ed autorizza speranze. Il primo ministro Alberoni cerca di riconquistare i territori persi, ma fallisce con l’unico risultato di favorire gli austriaci, i quali ottengono la Sicilia dai Savoia in cambio della meno importante Sardegna. L’opposizione interna dei ceti parassitari blocca le riforme, e il re Filippo V non riuscirà ad impedire il degrado della Spagna.
Le guerre europee del Settecento vengo chiamate “guerre dell’equilibrio”, perché la diplomazia europea, molto complessa e sempre all’opera, tende a mantenere l’equilibrio tra gli Stati, intervenendo ogniqualvolta qualche potenza minacci di romperlo. Spesso queste guerre si concludono non perché una parte prevalga militarmente sull’altra, ma perché i rappresentanti dei vari Stati trovano un accordo che accontenti tutti. Le trattative e lo spionaggio non si arrestano durante i conflitti.
L’Olanda aveva scarsa popolazione, aveva scarse materie prime. Nel Seicento si afferma come prima potenza industriale grazie alla sua tecnologia. Niente di ciò che veniva esportato dall’Olanda era prodotto in Olanda. L’Olanda raffinava lo zucchero portoghese, l’Olanda tinteggiava i tessuti inglesi. Si chiama riesportazione. Ben presto questo gioco non funziona più…
Si parla spesso male dell'illuminismo, accusandolo di aver schiacciato il sentimento. Eppure proprio nel Settecento nasce il matrimonio d'amore e l'amore materno. Grazie al clima illuministico. Prima del romanticismo. Questo avviene anche e soprattutto a livello di classi popolari.
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