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Sono piccoli o grandi spazi verdi, spesso circondati dall’asfalto, racchiusi nel cuore delle città universitarie e delle capitali di tutta Europa: gli orti botanici non hanno mai smesso di produrre conoscenza, sono dei veri e propri scrigni di biodiversità e custodi di una cultura centenaria. Nati con gli horti sanitatis dei monasteri medievali, i giardini botanici si moltiplicano nel 1500 e alimentano lo sviluppo delle scienze naturali, funzionando al contempo come strumenti didattici per gli studenti di botanica.
Oggi, gli orti botanici di tutto il mondo, si confrontano con una sfida inedita: il cambiamento climatico. Ogni anno, infatti, alberi centenari si spezzano per le raffiche di vento, la siccità colpisce in modo inaspettato, le fioriture non seguono più il solito calendario, i parassiti – che viaggiano più velocemente in condizioni climatiche per loro più favorevoli - attaccano le piante secolari e più indifese. Ma, e questa è la buona notizia, proprio come in un laboratorio a cielo aperto, in questi luoghi, giardinieri, ricercatrici e ricercatori sperimentano metodi per preservare le specie più fragili e per studiare le interazioni tra clima e flora.
Alessandra Bonzi ha tastato il polso della salute di tre orti botanici europei: quello di Ginevra, quello delle Isole di Brissago e quello della città di Pisa.
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By RSI - Radiotelevisione svizzera4.7
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Sono piccoli o grandi spazi verdi, spesso circondati dall’asfalto, racchiusi nel cuore delle città universitarie e delle capitali di tutta Europa: gli orti botanici non hanno mai smesso di produrre conoscenza, sono dei veri e propri scrigni di biodiversità e custodi di una cultura centenaria. Nati con gli horti sanitatis dei monasteri medievali, i giardini botanici si moltiplicano nel 1500 e alimentano lo sviluppo delle scienze naturali, funzionando al contempo come strumenti didattici per gli studenti di botanica.
Oggi, gli orti botanici di tutto il mondo, si confrontano con una sfida inedita: il cambiamento climatico. Ogni anno, infatti, alberi centenari si spezzano per le raffiche di vento, la siccità colpisce in modo inaspettato, le fioriture non seguono più il solito calendario, i parassiti – che viaggiano più velocemente in condizioni climatiche per loro più favorevoli - attaccano le piante secolari e più indifese. Ma, e questa è la buona notizia, proprio come in un laboratorio a cielo aperto, in questi luoghi, giardinieri, ricercatrici e ricercatori sperimentano metodi per preservare le specie più fragili e per studiare le interazioni tra clima e flora.
Alessandra Bonzi ha tastato il polso della salute di tre orti botanici europei: quello di Ginevra, quello delle Isole di Brissago e quello della città di Pisa.
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