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“Voglio fermare i barconi che attraversano la Manica. Le persone devono sapere che se vengono nel nostro Paese illegalmente verranno rimosse”. Il premier britannico Rishi Sunak così giustifica la controversa legge approvata ieri notte dal parlamento di Westminster. Consentirà a Londra di trasferire in Ruanda quote di richiedenti l’asilo immigrati illegalmente nel Regno Unito delegando a Kigali la facoltà di pronunciarsi sul loro diritto all’asilo e che in Gran Bretagna, comunque vada, non torneranno. La misura, proposta inizialmente nel 2022 dall’allora premier Boris Johnson, era già stata bocciata, in precedenti versioni, dalla Corte europea dei diritti umani e dalla Corte suprema britannica. La versione approvata ieri notte ha suscitato le dure critiche di rappresentanti del Consiglio d’Europa e delle Nazioni Unite, che temono il mancato rispetto dei diritti dei migranti e che in essa vedono una minaccia all’indipendenza dei tribunali.
Ne discutiamo con:
Nicol degli Innocenti, corrispondente da Londra per il Sole 24 Ore
Martina Caroni, professoressa di diritto pubblico e internazionale all’Università di Lucerna, esperta di diritto della migrazione
Leila Belhadj Mohamed, giornalista freelance e podcaster di migrazioni e geopolitica dell’Africa
In intervista registrata la reazione delle consigliere nazionali Greta Gysin (Verdi) e Barbara Steinemann (UDC)
By RSI - Radiotelevisione svizzera5
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“Voglio fermare i barconi che attraversano la Manica. Le persone devono sapere che se vengono nel nostro Paese illegalmente verranno rimosse”. Il premier britannico Rishi Sunak così giustifica la controversa legge approvata ieri notte dal parlamento di Westminster. Consentirà a Londra di trasferire in Ruanda quote di richiedenti l’asilo immigrati illegalmente nel Regno Unito delegando a Kigali la facoltà di pronunciarsi sul loro diritto all’asilo e che in Gran Bretagna, comunque vada, non torneranno. La misura, proposta inizialmente nel 2022 dall’allora premier Boris Johnson, era già stata bocciata, in precedenti versioni, dalla Corte europea dei diritti umani e dalla Corte suprema britannica. La versione approvata ieri notte ha suscitato le dure critiche di rappresentanti del Consiglio d’Europa e delle Nazioni Unite, che temono il mancato rispetto dei diritti dei migranti e che in essa vedono una minaccia all’indipendenza dei tribunali.
Ne discutiamo con:
Nicol degli Innocenti, corrispondente da Londra per il Sole 24 Ore
Martina Caroni, professoressa di diritto pubblico e internazionale all’Università di Lucerna, esperta di diritto della migrazione
Leila Belhadj Mohamed, giornalista freelance e podcaster di migrazioni e geopolitica dell’Africa
In intervista registrata la reazione delle consigliere nazionali Greta Gysin (Verdi) e Barbara Steinemann (UDC)

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