Il 4 dicembre 2016, gli italiani sono stati chiamati alle urne per votare sulla riforma costituzionale proposta dal governo Renzi, nota come riforma Renzi-Boschi. La riforma mirava a modificare la seconda parte della Costituzione italiana, includendo il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari e la soppressione del CNEL. Con un'affluenza del 65,47%, il 59,12% degli elettori ha votato contro la riforma, portando alla sua bocciatura. A seguito del risultato, il primo ministro Matteo Renzi ha annunciato le sue dimissioni, segnando un momento cruciale nella politica italiana.