Il podcast "Testimoni della Storia" ha ottenuto il patrocinio dello Stato Maggiore della Difesa, con l'autorizzazione all'utilizzo del logo.
I partecipanti all'iniziativa esprimono il loro ringraziamento a SMD per aver compreso lo spirito di questo progetto.
Grande fu il contributo dato dalla Marina alla Guerra di Liberazione, con gli oltre 10.000 uomini immolatisi, sia a bordo che a terra, tra l'8 settembre 1943 e l'8 maggio 1945.
In regime di cobelligeranza, la Marina Italiana eseguì oltre 63.000 missioni, percorrendo oltre 4 milioni e mezzo di miglia, pari a 209 volte la lunghezza dell'Equatore.
Il naviglio perduto ammontò a 24 unità, per un totale di quasi 7.000 tonnellate. A questi si aggiungono i mezzi requisiti dai tedeschi e le 199 navi e battelli da guerra in allestimento che furono sabotati di proposito affinché non cadessero nelle mani del nemico.
L'impegno e il sacrificio del personale della Marina, venne riconosciuto con la concessione di ben 52 Medaglie d'Oro al Valore Militare e di circa 3.000 decorazioni al valore.
Uno dei luoghi simbolo della Guerra di Liberazione è sicuramente il campo di concentramento di Fossoli frazione di Carpi in provincia di Modena, visitato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il 25 aprile 2017 in occasione del 72° anniversario della Liberazione.
In tale campo fu internato, insieme ad altri militari, il capitano di fregata Jerzy Kulczycki, eminente figura dimenticata della Resistenza militare nell'Italia settentrionale.
Colto dall'armistizio dell'8 settembre a Trieste, a bordo della corazzata Conte di Cavour che stava eseguendo lavori di riallestimento, egli si sottrasse alla cattura da parte dei tedeschi e si portò con alcuni compagni d'arme prima a Sacile in Friuli Venezia Giulia e poi sui monti, organizzando i primi nuclei di patrioti nel Veneto.
Nominato Comandante generale delle Forze Armate della Patria e inserito nel Comitato di Liberazione Nazionale come consulente militare, Kulczycki sviluppò un progetto di organizzazione e di regolamento di un esercito a cui avrebbero potuto aderire tutti coloro che intendevano combattere non per un partito politico, ma per la libertà e la democrazia.
Insediatosi a Milano, diede vita al movimento dei Volontari Armati Italiani (V.A.I.), da lui concepito come unico gruppo di tutte le forze patriottiche a carattere esclusivamente militare e soprattutto apolitico di cui fu nominato capo di stato maggiore per la sua intensa attività e per il grande prestigio che nel frattempo aveva raggiunto.
Il movimento dei Volontari Armati Italiani, il cui regolamento fu approvato a Genova all’inizio del 1944, prevedeva anche l’arruolamento di personale civile, e raggiunse in breve tempo la consistenza non trascurabile di 5000 uomini.
Medaglia d'Oro al Valor Militare "alla memoria".
La prossima puntata, realizzata da Stefano Cosci, è dedicata alla figura di Carlo Negri.
“Testimoni della Storia” è una iniziativa che vede la partnership di giornidistoria.net e storiadeicarabinieri – il podcast (qui tutti i contatti), insieme ad alcuni volontari che hanno aderito al progetto. La Società Italiana di Storia Militare – SISM (link) ha concesso il proprio patrocinio.
Credits per la musica: The Descent di Kevin MacLeod (CC BY 4.0) e Price of freedom di Daddy_s_Music from Pixabay.