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Solo radicandosi bene a terra, un’anima può elevarsi al cielo: questo è ciò che ci insegna Michel Simonet, spazzino (netturbino, operatore ecologico… lui preferisce il termine di “balayeur de rue”) del comune di Friborgo. Dalle sei del mattino alle quattro del pomeriggio, con tutti i tempi, gelo, pioggia, sole a picco, lui è lì a creare bellezza. La bellezza di strade pulite, venti chilometri al giorno percorsi con il suo carretto (o in alternativa con l’aspiratore Glutton), su cui non manca mai una rosa, issata quasi a effimera bandiera di fragile purezza, incontrando tutta la miseria e la grazia dell’umanità viandante, a cui regalare un momento di condivisione e di ascolto. Bisogna avere una tenerezza compassionevole verso le persone, scriveva Albert Cohen, uno degli autori preferiti di questo coltissimo “balayeur de rue”, che ha fatto studi di teologia, che è poeta, filosofo, scrittore, esperto di canto di bizantino, nonché padre di una numerosa famiglia (sette figli: “per 17 anni ho cambiato pannolini!”), e che ogni giorno è grato per la vita che si è scelto. Dopo aver trascorso una giornata con lui, seguendolo nel suo lavoro (che è anche incontro, preghiera, meditazione) per le vie di Friborgo, dalla stazione alla Cattedrale, abbiamo capito meglio quanto sia vero che, più siamo incarnati nell’umiltà della vita quotidiana, con l’attenzione rivolta all’altro, più possiamo sentire che la nostra vita ha senso. Michel Simonet ha pubblicato due libri: “Une rose et un Balai”, e “Un couple et sept couffins”, il primo dei quali è stato tradotto in italiano con il titolo di “Lo spazzino e la rosa” (AnimaMundi Edizioni).
By RSI - Radiotelevisione svizzera5
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Solo radicandosi bene a terra, un’anima può elevarsi al cielo: questo è ciò che ci insegna Michel Simonet, spazzino (netturbino, operatore ecologico… lui preferisce il termine di “balayeur de rue”) del comune di Friborgo. Dalle sei del mattino alle quattro del pomeriggio, con tutti i tempi, gelo, pioggia, sole a picco, lui è lì a creare bellezza. La bellezza di strade pulite, venti chilometri al giorno percorsi con il suo carretto (o in alternativa con l’aspiratore Glutton), su cui non manca mai una rosa, issata quasi a effimera bandiera di fragile purezza, incontrando tutta la miseria e la grazia dell’umanità viandante, a cui regalare un momento di condivisione e di ascolto. Bisogna avere una tenerezza compassionevole verso le persone, scriveva Albert Cohen, uno degli autori preferiti di questo coltissimo “balayeur de rue”, che ha fatto studi di teologia, che è poeta, filosofo, scrittore, esperto di canto di bizantino, nonché padre di una numerosa famiglia (sette figli: “per 17 anni ho cambiato pannolini!”), e che ogni giorno è grato per la vita che si è scelto. Dopo aver trascorso una giornata con lui, seguendolo nel suo lavoro (che è anche incontro, preghiera, meditazione) per le vie di Friborgo, dalla stazione alla Cattedrale, abbiamo capito meglio quanto sia vero che, più siamo incarnati nell’umiltà della vita quotidiana, con l’attenzione rivolta all’altro, più possiamo sentire che la nostra vita ha senso. Michel Simonet ha pubblicato due libri: “Une rose et un Balai”, e “Un couple et sept couffins”, il primo dei quali è stato tradotto in italiano con il titolo di “Lo spazzino e la rosa” (AnimaMundi Edizioni).

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