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Per l’ultima puntata di Modem del 2025 non vi proporremo, come facciamo abitualmente, un dibattito su un tema di attualità ma di andare a conoscere meglio uno scrittore di casa nostra, che quest’anno ha vinto il Premio svizzero di letteratura, con il romanzo “Sedici mesi”.
A tu per tu dunque con Fabio Andina, per parlare del mestiere di scrittore, del suo rapporto con il pubblico, anche quello che legge i suoi libri tradotti in tedesco, francese e pure spagnolo. E per addentraci nelle pagine di “Sedici mesi”, una storia di famiglia che ci riporta alla Seconda guerra mondiale e che ruota attorno al nonno di Andina, Giuseppe, arrestato e poi deportato nel campo di concentramento di Mauthausen per aver aiutato ebrei, disertori e altri fuggiaschi a scappare in Svizzera da Ponte Cremenaga, lungo il fiume Tresa. Il romanzo ci parla anche della nonna, Concetta, che vive il dramma della deportazione del marito e la lunga attesa prima del suo rientro a casa. Un’assenza dalla famiglia che si è protratta per sedici mesi, da qui il titolo del libro.
Con l’autore parleremo infine anche del suo essere sbocciato all’improvviso come scrittore, quando ormai aveva superato i 40 anni, anche per capire cosa vuol dire adesso dover confermare il successo avuto in questi ultimi anni.
By RSI - Radiotelevisione svizzera5
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Per l’ultima puntata di Modem del 2025 non vi proporremo, come facciamo abitualmente, un dibattito su un tema di attualità ma di andare a conoscere meglio uno scrittore di casa nostra, che quest’anno ha vinto il Premio svizzero di letteratura, con il romanzo “Sedici mesi”.
A tu per tu dunque con Fabio Andina, per parlare del mestiere di scrittore, del suo rapporto con il pubblico, anche quello che legge i suoi libri tradotti in tedesco, francese e pure spagnolo. E per addentraci nelle pagine di “Sedici mesi”, una storia di famiglia che ci riporta alla Seconda guerra mondiale e che ruota attorno al nonno di Andina, Giuseppe, arrestato e poi deportato nel campo di concentramento di Mauthausen per aver aiutato ebrei, disertori e altri fuggiaschi a scappare in Svizzera da Ponte Cremenaga, lungo il fiume Tresa. Il romanzo ci parla anche della nonna, Concetta, che vive il dramma della deportazione del marito e la lunga attesa prima del suo rientro a casa. Un’assenza dalla famiglia che si è protratta per sedici mesi, da qui il titolo del libro.
Con l’autore parleremo infine anche del suo essere sbocciato all’improvviso come scrittore, quando ormai aveva superato i 40 anni, anche per capire cosa vuol dire adesso dover confermare il successo avuto in questi ultimi anni.

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