Nata a New Orleans nel 1787 da una famiglia nobile, Delphine LaLaurie era una figura rispettata dell’élite creola della città, circondata da ricchezza, feste e prestigio sociale. Dietro la facciata di donna elegante e filantropa, però, si celava un’anima brutale. Nella sua dimora di Royal Street, nota oggi come la “casa degli orrori”, LaLaurie ridusse in schiavitù uomini e donne sottoponendoli a sevizie atroci. La verità emerse nel 1834, dopo un incendio che portò alla scoperta di stanze segrete dove le vittime erano incatenate, mutilate e lasciate a morire lentamente. La comunità reagì con furia, ma Delphine riuscì a fuggire in Europa, evitando qualunque condanna. La sua storia, sospesa tra realtà storica e leggenda, è rimasta impressa nell’immaginario collettivo, trasformandosi in mito gotico e in icona del folklore oscuro di New Orleans. Ma chi era davvero Madame LaLaurie? E perché il suo nome continua a evocare orrore e fascinazione ad oltre due secoli di distanza? Proviamo a scoprirlo insieme all’autrice del podcast “Ottocento Oscuro”.
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