Titolo dell’episodio Permesso di soggiorno per soggiornante di lungo periodo: il caso di un cittadino albanese esaminato dal Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia Episodio completo del podcast Buongiorno a tutti.
Io sono Fabio Loscerbo e questo è un nuovo episodio del podcast Diritto dell’Immigrazione. Oggi analizziamo un caso molto interessante, che riguarda la revoca di un permesso di soggiorno per soggiornante di lungo periodo nei confronti di un cittadino albanese. La vicenda è stata esaminata dal Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia nella sentenza pubblicata il ventotto maggio duemilaventicinque, numero milleottocentosessantacinque del duemilaventicinque, relativa al ricorso numero duemilatrecentoventi del duemilaventuno. La Questura aveva disposto la revoca del titolo di lungo periodo e, contemporaneamente, aveva rigettato la domanda di aggiornamento. Secondo la difesa del ricorrente, il provvedimento si sarebbe fondato in modo automatico sulla condanna penale riportata in passato, senza una valutazione effettiva della sua pericolosità sociale e senza considerare i legami familiari presenti in Italia. Il Tribunale però non ha condiviso questa impostazione.
La sentenza ricorda che l’articolo nove del Testo Unico Immigrazione impone all’amministrazione di svolgere un giudizio individualizzato, che tenga conto non solo delle eventuali condanne, ma anche della durata del soggiorno, dell’integrazione sociale, dei rapporti familiari e della situazione lavorativa. La Corte costituzionale e la Corte di Giustizia dell’Unione Europea hanno più volte chiarito che non sono ammessi automatismi. In questo caso, secondo il Tribunale Amministrativo Regionale, la valutazione dell’autorità è stata approfondita.
Nel provvedimento impugnato si richiama la condanna per numerosi furti in abitazione e per ricettazione, e si evidenzia che l’attività delittuosa non si era interrotta per scelta personale, ma soltanto a seguito dell’intervento delle forze dell’ordine.
Dopo l’espiazione della pena, il ricorrente era stato nuovamente trovato in compagnia di individui dediti ad attività illegali, elemento ritenuto indicativo della persistenza di un contesto di riferimento criminoso. La Questura aveva considerato anche il dato familiare, riconoscendo la presenza di legami in Italia, ma aveva ritenuto che questi elementi non fossero sufficienti a superare la valutazione di pericolosità sociale.
Il Tribunale ha giudicato questa motivazione completa e immune da vizi logici, sottolineando come l’amministrazione avesse effettuato un bilanciamento effettivo tra l’interesse pubblico alla sicurezza e l’interesse del ricorrente alla tutela della vita familiare. Il risultato è stato il rigetto del ricorso e la conferma della revoca del permesso di soggiorno di lungo periodo. Questa decisione offre un quadro chiaro: il permesso di lungo periodo è un titolo particolarmente forte, ma può essere revocato quando emergono elementi gravi e attuali di pericolosità sociale, purché l’amministrazione svolga un esame concreto, individualizzato e rispettoso dei criteri fissati dalla normativa e dalle Corti. Per oggi è tutto.
Grazie per aver ascoltato questo nuovo episodio del podcast Diritto dell’Immigrazione.
Ci ritroviamo presto con un nuovo approfondimento.