La Rivoluzione Inglese si può definire, a buon titolo, la madre di tutte le Rivoluzioni, non solo perché avvenne per prima, ma anche perché dimostrò a tutti che una limitazione dei poteri dell’esecutivo, cioè della monarchia, in favore del Parlamento non doveva necessariamente condurre all’anarchia, anzi poteva produrre un regime più agile, attento alle esigenze della nazione e quindi capace di raccogliere il consenso della maggioranza del popolo.
Come tutto ciò che ci viene dall’Inghilterra, la Rivoluzione Inglese presenta lineamenti peculiari, diversi da quelli delle altre rivoluzioni, sia per il mescolarsi di motivi politici e religiosi, sia perché fu un evento che non si consumò in pochi anni, ma venne a maturare nel corso di un secolo, un periodo tra i più densi e pregnanti della storia inglese, che quindi dovremo ripercorrere, partendo dalla dinastia che lo dominò in larga parte, gli Stuart.