TLDR
In questa puntata Davide ci introduce alla Comunicazione Non Violenta (CNV), il metodo sviluppato da Marshall Rosenberg per costruire connessioni autentiche con noi stessi e con gli altri.
Il cuore della CNV sono quattro passi:
Osservare i fatti senza interpretazioniRiconoscere i propri sentimentiIdentificare i bisogni sottostantiFormulare richieste concreteEmanuele e Francesco hanno lavorato su esempi concreti delle loro vite, e devo dire che √® stato pi√Ļ difficile del previsto. Hanno scoperto che dietro la rabbia c’erano delusione e solitudine, e che bisogni di riconoscimento, supporto e complicit√† non venivano soddisfatti.
Davide ci ha lasciato con un’immagine potente: la CNV √® una zattera per attraversare il fiume del nostro retaggio culturale. Non √® il punto di arrivo, ma lo strumento per raggiungere l’incontro vero con l’altro.
In Sintesi
Davide fa parte del gruppo Realmen dell’Emilia-Romagna e negli ultimi anni si √® appassionato profondamente alla Comunicazione Non Violenta. Tutto √® iniziato nel 2020 con un libro trovato sulla scrivania del fratello: Preferisci avere ragione o essere felice? di Marshall Rosenberg.
Colpito dalla frase ogni azione umana nasce dal desiderio di soddisfare un bisogno, ha iniziato a studiare, fare corsi, leggere, e ora condivide questo strumento con altri.
La struttura della CNV
La Comunicazione Non Violenta si sviluppa su tre ambiti che formano un triangolo:
Autoconnessione: la capacit√† di ascoltarsi e comprendere cosa accade dentro di s√©Espressione onesta: condividere con l’altro quello che si sta vivendoAscolto empatico: aiutare l’altro a rivelare cosa sta vivendoPer muoversi in questi tre ambiti Rosenberg ha identificato quattro passi: Osservazione, Sentimenti, Bisogni e Richieste.
I quattro passi applicati
Davide ci ha chiesto di condividere esempi concreti per lavorarci sopra. Manu ha raccontato di una dinamica tipica di casa sua: a fine pranzo quando si alza per fare il caff√® non dice nulla, ma puntualmente la madre chiede “qualcuno mette sul caff√®”? - √® una cosa che lo infastidisce perch√© sente che il suo contributo e la sua iniziativa non vengono visti.
Ho condiviso un episodio recente: ero fuori con degli amici, e uno di loro ha detto a mia moglie “tuo marito non conosce proprio il limite, esagera sempre”. E lei ha risposto “√® proprio cos√¨, non conosce il limite”. Questo mi ha dato molto fastidio.
Osservazione: distinguere i fatti dalle interpretazioni
Il primo passo √® descrivere quello che √® successo oggettivamente, come se lo registrasse una videocamera. Nel mio caso: “Il mio amico ha detto a mia moglie ’tuo marito non conosce il limite, esagera’ e lei ha risposto ‘√® proprio cos√¨, non conosce il limite’”.
Davide √® stato molto chiaro su questo: se avessi aggiunto “sbottando” o “con tono negativo” sarei gi√† entrato nelle mie interpretazioni. L’osservazione deve rimanere pulita dai giudizi.
Sentimenti: riconoscere le emozioni vere
Qui √® emersa una distinzione fondamentale. Quando ho detto che mi sentivo “offeso, sminuito, non compreso, calunniato”, Davide mi ha fermato. Questi non sono sentimenti veri, sono pseudo-sentimenti. Perch√© quando dico “mi sento offeso” sto implicitamente dicendo che qualcuno mi sta offendendo - sto dando la responsabilit√† all’altro.
I sentimenti veri parlano di me, non dell’altro. Manu ha detto “infastidito, irritato” - quelli s√¨ sono sentimenti. Io, andando pi√Ļ a fondo, ho riconosciuto che sotto c’erano delusione, rabbia, ma anche solitudine.
Bisogni: identificare cosa manca
I bisogni sono universali, presenti in ogni essere umano. Rosenberg li chiamava “la scintilla del divino” in noi. E qui viene il punto cruciale: i bisogni sono tutti ugualmente importanti. Non esistono bisogni di Serie A e bisogni di Serie B.
Nel caso di Manu, i bisogni erano: fiducia, riconoscimento, essere visto nel suo contribuire.
Nel mio caso, Davide ha identificato: bisogno di supporto, di complicità, di essere visto per chi sono davvero. E questo mi ha colpito, perché è vero. In quel momento mi sono sentito solo, volevo che mia moglie fosse dalla mia parte.
Davide ha fatto anche un’osservazione importante: probabilmente mia moglie in quel momento aveva lo stesso bisogno - voleva supporto, voleva che io capissi le sue paure quando faccio cose che lei considera spericolate.
Stesso bisogno, strategie completamente diverse.
Richieste: il passo pi√Ļ difficile
La richiesta deve essere concreta, misurabile, nel presente, e soprattutto aperta al “no”. Altrimenti non √® una richiesta, √® una pretesa.
Manu avrebbe potuto chiedere a se stesso di comunicare prima (“metto su il caff√®, chi lo vuole?”), oppure chiedere a sua madre: “Sei disposta la prossima volta ad aspettare qualche minuto prima di chiederlo?”
Nel mio caso, la richiesta istintiva sarebbe stata “ma la smetti di rompere?” - che ovviamente non funziona perch√© chiedo all’altro di NON fare qualcosa. Le richieste devono essere positive, chiedere di fare qualcosa.
Davide mi ha suggerito: “Tesoro, quello che hai detto mi ha toccato. Possiamo parlarne dopo? Voglio farti capire come mi sono sentito. Come ti senti quando ti dico questo?”
La resistenza
Devo essere onesto: in quel momento della conversazione ho realizzato che non ero disponibile a fare quella richiesta. Nella dinamica che ho con mia moglie, quella frase sarebbe stata un assist per aprire un altro conflitto. Lei mi avrebbe risposto che non accetto le critiche, che voglio essere perfetto ecc.
Me ne sono uscito da questa conversazione sentendomi sconfitto. Non perch√© la CNV non sia valida, ma perch√© ho capito che quella montagna per me oggi √® troppo ripida. Ho bisogno di gradualit√†, di partire da cose pi√Ļ semplici.
La zattera e il fiume
Davide ci ha lasciato con un’immagine bellissima. Immaginate un luogo sacro dall’altra parte di un fiume. Per arrivarci dovete attraversare il fiume, e per farlo usate una zattera. Ma una volta arrivati dall’altra parte, non ha senso continuare a portarvi la zattera sulle spalle.
La CNV √® quella zattera. Il fiume sono le acque del nostro retaggio culturale, del modo in cui siamo abituati a comunicare e che ci impedisce di arrivare all’incontro vero con l’altro e con Dio. La CNV non √® il fine, √® lo strumento.
E come ogni strumento serio - lo studio, l’agricoltura, qualsiasi mestiere - richiede tempo, dedizione, pratica. Non si pu√≤ improvvisare. Ma Davide ci ha convinti di una cosa: vale la pena provarci.
Esercizio pratico
Davide ci ha lasciato con un esercizio semplice ma potente: appena sveglio, quando pensi “oggi DEVO fare questa cosa”, fermati e sostituiscilo con “scelgo di fare questa cosa perch√©…”.
La risposta a quel “perch√©” √® un bisogno. E scoprirai che √® sempre cos√¨ - c’√® sempre un bisogno dietro. O scoprirai che quella cosa proprio non la devi fare, e allora devi cambiare qualcosa nella tua vita.
Frasi pi√Ļ significative
“Ogni azione che noi compiamo √® mossa dal desiderio di soddisfare un bisogno, anche le pi√Ļ tragiche azioni che l’umanit√† compie.” - Davide citando Rosenberg
“Il sentimento √® quella spia che mi dice quando qualcosa funziona o non funziona, √® il modo in cui il mio corpo mi comunica se a livello dei bisogni sono soddisfatto o non soddisfatto.” - Davide
“C’√® una differenza abissale tra dire ‘mi sento offeso’ e dire ‘sono deluso’. Dentro c’√® questa delusione e questo parla di te, parla di Francesco in questo momento.” - Davide
“In definitiva il bisogno profondo io lo riassumo nell’amare e nell’essere amato. E questa cosa del maschile √® molto legata all’essere all’altezza.” - Manu
Risorse aggiuntive
Organizzazione ufficiale
A chi piace andare dritto alla fonte, ad oggi nel mondo la CNV √® portata avanti ufficialmente dal Center for Nonviolent Communication, l’organizzazione fondata da Marshall Rosenberg.
Libri
I libri sulla CNV li trovi su Centro Esserci. Il “manuale” di riferimento √® “Le parole sono finestre oppure muri” di Marshall Rosenberg.
Corsi e formazione in Italia
Centro Esserci - Libri, corsi in presenza e onlineConnecting2Life - Corsi e percorsi di CNVComunicazione Non Violenta Italia - Associazione italiana per la CNVStrumenti pratici
Elenco di sentimenti e bisogni - Un elenco (tra i tanti) che aiuta a costruire un vocabolario per identificare sentimenti e bisogni nella pratica della CNV.