All’inizio del Settecento George Berkeley (1685-1753), filosofo irlandese, nel suo libro del 1709, Saggio per una nuova teoria della visione, scrive che l’orecchio importa più dell’occhio nella percezione. Emile Benveniste (1902-1976) precisa che l’uomo come parlante è definito, è costituito dal linguaggio. Il linguaggio riproduce il mondo sottomettendolo alla propria organizzazione.