Il termine “rally” non arriva dal mondo finanziario, ma è stato preso dall'ambito militare anglosassone, nel quale rappresentava “l'adunata” delle truppe, primo passo per ribaltare un momento di difficoltà in battaglia. Un rally in finanza avviene quando si assiste a un aumento significativo e duraturo nel tempo dei prezzi di azioni, obbligazioni, indici o materie prime. Per identificare l'inizio di un rally e intercettare i segnali che potrebbero indicare che è il momento di investire o di ritirarsi, sono fondamentali l'analisi dei dati di mercato e lo studio delle notizie economiche. Gli analisti, infatti, scrutano i volumi di scambio, i movimenti dei prezzi e gli indicatori economici per prevedere le tendenze. Ad esempio, un calo improvviso dei tassi di interesse da parte delle banche centrali può ridurre il costo del denaro, incentivando le aziende e i consumatori a spendere e investire di più. Questo può innescare un rally. Allo stesso modo, un report sugli utili aziendali che supera le aspettative può inviare segnali positivi agli investitori, spingendo al rialzo i prezzi delle azioni. In presenza di un rally, la domanda che molti si pongono è se si tratti una crescita sostenibile o una bolla speculativa pronta a scoppiare. La distinzione tra crescita sostenibile e speculazione non è sempre chiara. Per proteggersi dai contraccolpi, diversificazione del portafoglio, orizzonte di investimento adeguato e consapevolezza sono tre elementi essenziali, oltre al saper mantenere un occhio critico sulle notizie e sui report di analisi. I rally finanziari rappresentano quindi periodi di significativa crescita economica che, se affrontati con lucidità e spirito analitico, possono portare a grandi opportunità di guadagno.
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