Negli Stati Uniti esiste l’espressione “Main Street” usata in contrapposizione a “Wall Street”, la celebre via di New York che ospita la borsa americana e che, per antonomasia, identifica il mondo della finanza. Queste espressioni richiamano i due volti dell’economia: quella reale e quella finanziaria. L’economia reale comprende tutti i settori che creano valore attraverso la produzione di beni fisici, mentre l’economia finanziaria comprende tutti gli strumenti negoziati sul mercato, siano questi azioni, obbligazioni, derivati o fondi di investimento. Sulla carta la loro relazione appare semplice: l’economia reale ottiene prestiti dall’economia finanziaria per poter effettuare nuovi investimenti, mentre quest’ultima beneficia del rendimento degli interessi sui prestiti erogati. Le cose, però, non sono sempre così, poiché, se l’economia reale si basa sul fatturato di un’impresa o sul vigore del rapporto tra domanda e offerta di un bene o servizio, l’economia finanziaria esprime valori che incorporano le aspettative intangibili del mercato, guidate ad esempio dalle attese sui tassi di interesse o dalla speculazione dei mercati. L’economia reale svolge un ruolo cruciale nel sistema economico, generando occupazione, reddito e crescita ed è quindi più che mai necessario promuovere politiche economiche e imprenditoriali che ne favoriscano uno sviluppo sostenibile.
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