Sono Vittorio Ragona, concierge de Il Regina Isabella di Ischia, e ho lavorato in un feudo…
Nel 1956 arrivò la chiamata che indirizzò la mia carriera. Un amico di Roma mi disse di un nuovo albergo a Ischia, una grande struttura: «Guarda Vittorio che è una buona occasione. È il commendator Rizzoli che lo apre. Fatti sotto». Scrissi ma, nel frattempo, ero andato in Liguria e stavo per combinare con l’Imperiale di Santa Margherita. Lì però mi offrivano un posto da portiere di notte e io non volevo, così non firmai e, tornato a casa, trovai il messaggio in cui mi confermavano il posto a Ischia!
L’isola era un feudo Rizzoli, turisticamente l’ha inventata lui, faceva quello che voleva. Ha costruito le fangaie, i garage, i campi da tennis. Una volta mi disse: «Ho pagato il Regina Isabella con quello che ho guadagnato con Don Camillo, il primo».
Aprimmo ad aprile. Rizzoli invitò all’apertura giornalisti e scrittori, una cosa mai vista: per quasi una settimana l’albergo fu riempito di soli invitati. La piscina fu inaugurata da Esther Williams, famosissima all’epoca per il film Bellezze al bagno, suo fu il primo tuffo. […]
Poi iniziarono a fioccare i grandi attori. Il giorno in cui arrivò John Wayne, dopo il check-in mi salutò e si diresse verso la saletta. Io non vedevo più la vetrina: «Oddio, ce l’hanno fregata!», pensai, e invece era dietro di lui, grosso com’era la copriva tutta. Era un padreterno. […] Venne Elizabeth Taylor che era molto carina e aveva degli occhi eccezionali, ma aveva troppa gente che le girava intorno, era un po’ gâtée, viziata. Era venuta per girare le scene di mare di Cleopatra. Avevano costruito una nave, che poi è rimasta nel porto di Ischia per anni. C’era anche Richard Burton. Di fronte al Regina Isabella […] c’erano sempre i paparazzi. Rizzoli era editore e quindi avanti con foto e articoli per far sapere a tutti chi erano i suoi clienti.
© add editore - Nicolò de Rienzo