Sono Luciano Langella, il concierge dell’Hotel Excelsior di Napoli, e devo dirlo: Signori si nasce…
Uno dei primi clienti è stato Totò. Un giorno mi chiamò: «Guaglio’ vammi a prendere un pacchetto di Mercedes [pronunciato: Mercedès]!» Io, con la faccia tutta rossa, presi le sue diecimila lire – tantissimo – e, come accadeva allora negli alberghi di lusso, con i guanti bianchi portai il pacchetto di sigarette su un plateau d’argento con i fiammiferi dell’albergo e le 9.600 lire di resto. Totò prese le sigarette e i fiammiferi e, vedendomi lì impalato, mi fece: «Sono per te!» All’epoca guadagnavo 22.000 lire al mese. Era un gran signore. Da quel momento pregai di dover portare altri cento pacchetti di sigarette ma, sfortunatamente, molti attori che ebbi il piacere di conoscere, si rivelarono ben più tirchi.
E ne ho conosciuti tanti, Anna Magnani, Alberto Sordi, Walter Chiari, James Stewart accompagnato dalla moglie che era alta la metà di lui. Tony Curtis venne con la seconda moglie, Christine Kaufmann, su una Jaguar che sembrava quella di Diabolik, quando lo vidi scendere aveva un cappello alla marinara francese con il pon-pon: lì capii che era Tony Curtis. La cosa bella è che, piano piano, impari a conoscerli lontani dalla scena. L’unico che restava identico nella vita privata era Vittorio Gassman […].
Non tutti i clienti sono divertenti e non tutti hanno classe.
C’è una tipologia di ospite che, purtroppo, negli anni è cresciuta: «il pidocchio rivestito»! Un personaggio che aveva fatto i soldi in poco tempo […]. Aveva il deca in mano e urlava: «Mi parcheggia la macchina?!» Quei soldi mi facevano comodo, però era fastidioso.
© add editore - Nicolò de Rienzo