Dimenticare come si respira (Marcella Boccia)
Dimenticare come si respira è lasciare che lâaria diventi vetro, schegge invisibili nella gola, macerie di ossigeno che non trovano piĂš casa nei polmoni. Ă lâarte segreta di chi affonda senza muovere un muscolo, di chi impara a stare immobile mentre il mondo gli scivola addosso come pioggia che non bagna piĂš. Dimenticare come si respira è un inverno sottopelle, una lingua che non sa piĂš il suono del proprio nome, un cuore che sbaglia i battiti e si crede pietra. Eppure, nel silenzio delle vene, una voce lontana mi chiama, un soffio testardo mi spinge, come una mareggiata nera che non ha ancora deciso se vuole uccidermi o salvarmi.Il battito irregolare del tempoIl tempo inciampa, si spezza, si ricuce male come una ferita cucita in fretta. Si piega su se stesso, un foglio di carta troppo letto, gli angoli stropicciati di un ricordo che non vuole morire. A volte corre, e io resto indietro, come un nome dimenticato sulla lingua, come unâombra senza corpo, come una mano che si tende nel vuoto. Altre volte si blocca, e mi inchioda ai giorni lunghi, alle stanze senza porte, ai pensieri che tornano come marea nera sul cuore. Ogni secondo è un battito irregolare, unâaritmia che graffia il petto, una danza scomposta tra il vivere e il lasciarsi andare. E io conto il tempo con il respiro, aspettando che smetta di sbagliare il passo, che mi dimentichi, o che finalmente mi porti via.