Un trucco ben fatto e nessuno ti chiederĂ come stai
Un trucco ben fatto e nessuno ti chiederĂ come stai.
Sorriso di gesso, occhi dipinti di vento,
tra le pieghe del viso, la veritĂ si nasconde,
sospesa come un filo d’argento sotto il cielo del circo.
Ogni mattina, il mio volto è un palcoscenico,
un set di illusioni dove recito
la parte della donna che non ha ferite.
Ma le ferite sono dentro, sono il sangue che non scorre,
il respiro che si fa corto, mentre il trucco copre,
come un velo di polvere sulle macerie di un cuore.
Il pubblico applaude, non sa, non vuole sapere,
che dietro il sorriso di cartone c’è un’anima
che urla il suo dolore in silenzio.
E nessuno ti chiederĂ mai come stai,
perché il trucco è così perfetto
che la solitudine diventa solo un dettaglio,
un accessorio che non può rovinare la festa.
Gli dèi antichi, vestiti di maschere,
erano così, sempre pronti a offrire spettacolo,
ma nessuno li vedeva mai cadere nel loro vuoto.
Eppure, sotto il peso di questa finzione,
il mio corpo non sa piĂą cosa sia la luce.
C’è un’ombra che cresce dentro di me,
un grido che si strozza tra le labbra.
Un trucco ben fatto e nessuno ti chiederĂ come stai.
Così, mentre indosso la mia maschera di gioia,
io continuo a camminare,
sospesa tra la finzione e la realtĂ ,
tra il pubblico che applaude
e l’eco del mio cuore che non smette di piangere.
La bellezza di questo circo è che nessuno vuole vedere
le cicatrici che porto, invisibili agli occhi
di chi cerca solo il divertimento,
di chi non sa che dietro ogni sorriso
ci sono fiumi di solitudine,
maree di parole non dette.
Un trucco ben fatto e nessuno ti chiederĂ mai come stai.
Perché chi è davvero pronto a sentire il peso
di un’anima che si fa polvere?
Chi, davvero, sa vedere ciò che nessuno ha il coraggio di guardare?
Eppure, qui, sotto questa maschera,
io continuo a respirare,
a cercare tra le rovine un angolo di veritĂ ,
un angolo in cui posso essere solo io,
senza trucco, senza risate forzate,
senza il palcoscenico che mi chiede di essere altro.
(dal Libro "Benvenuti al Circo", di Marcella Boccia)