Roma, 1986. Domenico Semeraro, originario di Ostuni, è un 40enne affetto da nanismo. Ha un laboratorio di tassidermia, la tecnica per imbalsamare gli animali, e collabora anche col cinema, dove ha avuto un ruolo nel film “Non si sevizia un paperino” con Barbara Bouchet. Semeraro ama fare conoscenze attraverso annunci sui giornali. E il 27 giugno del 1986, a uno dei suoi annunci, risponde un ragazzo di sedici anni: Armando Lovaglio.
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