Ciao a tutti. Sono Roberto, oggi è sabato 17 aprile 2021 e questo é Indizi di futuro il podcast che indaga l’attualità per immaginare come sarà il mondo domani.
In questo episodio parleremo di un certo Cody Rutledge Wilson, di stampa a 3 dimensioni e di armi fantasma.
Tutto iniziò nel 2013 quando Cody Rutledge Wilson un attivista del secondo emendamento, denominò “Liberator” un progetto di pistola in plastica da stampare in 3d, e lo mise on line.
Quindi a disposizione di chiunque.
Prima di venire rimosso dalle forze dell’ordine, il file fu scaricato da 100 000 persone soltanto nei primi due giorni, insomma fu un successo.
Nel corso degli anni i progetti si sono moltiplicati e appaiono e scompaiono dalla rete in base alle varie sentenze emesse dal tribunale americano, che infine, in questo momento, ne permette la disponibilità pubblica, ma limitata ai cittadini americani.
Ora John Biden ha parlato di un’altra pandemia, chiamandola Ghost gun, ovvero armi fantasma, ovvero armi di plastica, costruite in autonomia nella propria abitazione, oppure acquistate a basso costo da nerd imprestati alla malavita, o intenti a raggranellare qualche dollaro.
Perché il presidente americano ha definito il problema una pandemia?
Per i numeri.
Nel’anno appena trascorso le armi hanno causato negli Stati Uniti 117 morti al giorno, quindi 43000 morti in un anno. Naturalmente in questo caso si parla di armi da fuoco in senso generale, ovvero anche le tradizionali armi costruite interamente in metallo.
Ciò non fa che sottolineare che oltreoceano le armi da fuoco sono un problema, ma da qualche anno a questa parte, grazie alle ghost gun, sono un problema ancora più grande.
Soprattutto per il fatto che negli anni i progetti a disposizione degli appassionati sono diventati moltissimi, e adatti a molteplici esigenze. Nei siti di appassionati se ne discutono i dettagli per la costruzione e il funzionamento.
Così con cifre modeste, dell’ordine anche soltanto di poche decine di dollari per i modelli più semplici, si possono comprare, ovvero costruire armi perfettamente funzionanti, senza numero di serie, quindi impossibili da identificare, e talvolta anche dall’apparenza ben distante da un arma da fuoco.
La presidenza americana ha manifestato il desiderio di mettere mano a questo problema, ma già i difensori di un diritto molto sentito: la libertà di autodifesa, sono pronti a scatenare un’offensiva.
Sicuramente l’accesso a un arma, per tutti coloro che sono in possesso di una stampante 3d è una connessione a internet, è un ostacolo troppo piccolo, un ostacolo che non può dissuadere chi ha l’intenzione di armarsi, specie la popolazione più giovane.
Anche in Italia presto ne sentiremo parlare, e forse è giunto il momento di studiare una legislazione capace di arginare il problema, prima che sia necessario farlo.
Ecco l’indizio di futuro di oggi.