"C'è qualcosa, nel cosiddetto Male assoluto, che non è affatto mostruoso e non umano, ma proprio umano, troppo umano: qualcosa che ci riguarda tutti, almeno come terribile possibilità"
Così lo psicologo Philip Zimbardo, attraverso il celebre “Esperimento carcerario di Stanford” nel 1971.
Oggi le emergenze estreme del carcere sono segnali di una sofferenza di sistema che richiede l'assunzione di una responsabilità collettiva, attraverso iniziative concrete.
Alberta e De Fazio hanno espresso lo stesso concetto in modo diverso.Lei per differenza con un calendario precedente dove, ha detto, c'era "umanità".
Lui notando nel nuovo calendario del Dipartimento dell'amministrazione Penitenziaria l'assenza di una cosa, la più importate di tutte: "il carcere".
A proposito dell'interrogazione parlamentare provocata (addirittura!) dal calendario, il sidacalista ne ha sia per il governo interrogato, che predica bene e razzola male, sia per l'opposizione interrogante, che predica meglio e ha razzolato peggio.
Se, purtroppo, la sincerità è mancata nella stucchevole risposta del Ministro in Parlamento, il sindacalista De Fazio l'ha avuta ammettendo l'effetto Lucifero.
Ma gli agenti vi incorrono indotti dallo stato di "cattività", in cui pure loro son relegati a vivere, e che li può portare ad assumere i tratti deteriori del carceriere, come nel noto esperimento di Stanford.
Sul nuovo reato di rivolta, ecco il tema centrale della "credibilità".
La Polizia Penitenziaria ha il compito di fare rispettare la legalità nelle carceri, ma questo è impossibile se lo Stato è responsabile delle condizioni di conclamata illegalità del sistema carcere.
Conversazione utile per distinguere la politica dalla propaganda.