La pandemia ha portato con sé grandi cambiamenti. Sanità, modo di abitare, modo di comprare o lavorare. L'emergenza ci ha costretto a cambiare in fretta e lascerà il segno. Grandi eventi, belli o brutti che siano, grandi ma a volte anche piccoli hanno cambiato il nostro modo di essere. Anche in economia, scoperte, idee o molto più spesso necessità.Economia delle piccole cose è anche questo e allora facciamo anche Un po' di storia... Elettrodomestici, dalla ghiacciaia alle smart home

La pandemia ha portato con sé grandi cambiamenti. Sanità, modo di abitare, modo di comprare o lavorare. L'emergenza ci ha costretto a cambiare in fretta e lascerà il segno. Grandi eventi, belli o brutti che siano, grandi ma a volte anche piccoli hanno cambiato il nostro modo di essere. Anche in economia, scoperte, idee o molto più spesso necessità. Economia delle piccole cose è anche questo e allora facciamo anche Un po' di storia... Plastica, da grande risorsa a grande problema.

La pandemia ha portato con sé grandi cambiamenti. Sanità, modo di abitare, modo di comprare o lavorare. L'emergenza ci ha costretto a cambiare in fretta e lascerà il segno. Grandi eventi, belli o brutti che siano, grandi ma a volte anche piccoli hanno cambiato il nostro modo di essere. Anche in economia, scoperte, idee o molto più spesso necessità. Economia delle piccole cose è anche questo e allora facciamo anche Un po' di storia... Dal sapone alla beauty economy.

Cambiare sì, ma non troppo. Meno centro commerciale e più e-commerce, ma vogliamo ancora le stesse cose? Lavoro più flessibile, ma magari sempre lo stesso. Compriamo meno beni di lusso, puntiamo di più alla salute. Ma quanto davvero ha cambiato l'economia la pandemia? E quanto sono cambiati gli scenari della nostra economia di tutti i giorni? Due ospiti molto speciali a raccontarlo e provare a tirare le fila guardando ad un'estate che lascia sperare.

...e se davvero si potesse vivere e lavorare davvero ovunque, quanto varrebbe? L'idea della possibilità, con la giusta misura e una volta superata l'emergenza, di poter essere più flessibili se non nel quanto e nel come ma nel dove lavorare è un traguardo raggiunto dall'avvio della pandemia. E allora perché davvero non farlo anche ad alta quota? Ne sono convinti gli Smarttrekkers che lavorano dai rifugi delle vette più alte, o almeno dove la rete lo permette. E inaugurano un'estate di lavoro ad alta quota. Ma senza arrivare a storie estreme: davvero i piccoli borghi hanno ripreso vita? Una strada lunga ma da raccontare passo passo. Anche guardando a come esce trasformata la rete: il 5G avanza e in anno di pandemia raddoppia sul territorio italiano, secondo un'indagine EY. Allora Facciamo i conti...

Tra Europei di calcio e Olimpiadi sarà un'estate di abbuffata di sport. Uno sport che torna in presenza, se pure a ranghi ridotti, ma pur sempre con obiettivi miliardari in termini di ricavi. Euro 2016 aveva generato un indotto per l'economia francese pari a circa 1,2 miliardi di euro, con oltre 613mila tifosi e turisti arrivati nelle 13 città ospitanti capaci di spendere 625 milioni di euro complessivi. Numeri che, ovviamente, non saranno ripetibili. L'assenza di buona parte del pubblico si stima potrebbe portare a mancati introiti per circa 200 milioni ai paesi che ospiteranno le gare. Ma se non sarà l'anno dello sport da tutto esaurito sarà certo l'anno del matrimonio tra sport e tecnologia. Un rapporto iniziato qualche anno fa e che ora si fa più stretto proprio per ragioni economiche, tra prestazioni sempre più ad alto livello e la nuova sfida di pubblico: quella con gli esport. Noi Facciamo i conti...

Grande, col giardino, magari fuori città e sempre più adatta a svago e smart working. Ecco la casa dei sogni dopo la pandemia. Ma non è solo quello che vogliamo ad essere cambiato, ma come lo compriamo. E la casa non fa eccezione. Se solo due anni fa qualcuno ci avesse detto che avremmo comprato una casa con un clik dallo smartphone, senza neppure vederla, nè parlare con qualcuno, come se mettessimo un like probabilmente l'avremmo preso per pazzo. Invece è accaduto. Case comprate, vendute o affittate con un click sono un settore dell'immobiliare che non ha visto la crisi. E vale anche per case ancora da costruire, visitate con esperienze virtuali anziché con mappe catastali. Si chiama proptech. Quanto vale? E come ci cambierà? Noi Facciamo i conti...

Nell'anno della pandemia il mercato delle soluzioni per l'auto connessa e intelligente raggiunge un valore pari a 1,8 miliardi di euro. Il 71% dei consumatori conosce la Connected Car, il 36% utilizza almeno una funzionalità smart, quasi otto su dieci hanno intenzione di acquistare un'auto connessa in futuro. I dati dell'Osservatorio Conntected car del Politecnico di Milano fotografano il futuro: auto sempre più connesse in città sempre più connesse. L'emergenza non ha frenato la Smart Mobility, anzi: è un tema rilevante per l'85% dei comuni sopra i 15mila abitanti e cresce il numero dei comuni che ha avviato almeno un progetto, dal 54% del 2019 al 60% del 2020. Tradotto: un'altra svolta vicina per la nostra economia delle piccole cose? In Italia già si sperimenta. A Modena un quartiere è laboratorio a cielo aperto.: segnaletica digitale, telecamere per riconoscere gli oggetti, semafori intelligenti. Siamo tecnologicamente pronti e sopratutto a quanto pare ci piacciono. Allora Facciamo i conti...

Se di droni siamo tornati a parlare per il rinnovato conflitto tra palestinesi e israeliani, l'uso dei velivoli a guida autonoma in realtà non è più solo bellico da una parte o per modellisti dall'altra: nel mezzo c'è un uso civile e un futuro più vicino di quanto possiamo immaginare. La corsa alle consegne delivery (via aria e senza autisti) dai primi esperimenti nel 2007 di Jeff Bezos ha fatto molta strada: oggi si parla di un mercato delle consegne a domicilio da 6 miliardi di dollari entro il 2026. Un settore che ha visto nuovi impieghi proprio con l'emergenza sanitaria e il lockdown che ha visto alleati tecnolgia militare e colossi economici. Anche l'Europa si è mossa e in Italia l'Enac ha varato un protocollo in vigore dal 1 gennaio2021. Tanto che anche da noi si sperimenta. Test ci sono già stati a Torino, altri a Venezia dove l'obbiettivo è quello non solo di guardare alle consegne via droni per le isole, ma di arrivare a creare hub per i droni, fino alla Uman Mobility. Vale a dire taxi droni e trasporto di passeggeri. Fantascienza? No, economia. Secondo l'Osservatorio del Politecnico di Milano in Italia il mercato professionale dei droni era stimato in 100 milioni di euro già nel 2018. E dopo un rallentamento da pandemia, con le nuove regole ora è pronto al decollo. E allora Facciamo i conti...

Quanto valgono gli insetti in tavola? Dopo l'ok dell'Europa la domanda prende corpo, tanto che sono già stati stimati 3 miliardi di euro di investimenti entro il 2025. Quando all'Expo a Milano nel padiglione del Belgio comparvero gli insetti edibili fu un caso, scoppiò la bagarre. Da allora nel Vecchio Continente si è combattuta una battaglia, che ha motivi soprattutto economici e ci riguardano da vicino. Le farine di insetti sono alimenti proteici a basso impatto ambientale e soprattutto ci libererebbero dalla dipendenza dall'estero per la soia da mangimi. Ma non solo. L'Ipiff, (International Platform of Insects for Food and Feed), di cui fanno parte 75 produttori e allevatori di insetti, va oltre. In Europa si producono già più di 6 mila tonnellate all'anno di proteine di insetti, ma le previsioni sono di arrivare tra 2 e 5 milioni di tonnellate entro il 2030. A livello mondiale il mercato degli insetti superava i 55 milioni di dollari già nel 2017; si prevede che supererà i 700 entro pochi anni. Il comparto degli insetti per uso alimentare è destinato a ritagliarsi un ruolo in quello che si chiama il novel food. Li troveremo nei piatti, ma soprattutto nelle barrette alimentari. Nel nord Europa ci sono già veri e propri colossi. In Italia ad investire tra gli altri è l'Università di Parma, nel cuore di una terra sinonimo di buon cibo. Perché? Noi Facciamo i conti....