Donald Trump, al suo secondo mandato come Presidente degli Stati Uniti, appena tornato alla Casa Bianca ha firmato una serie di ordini esecutivi che segnano una svolta drastica rispetto alle politiche ambientali del suo predecessore, Joe Biden. Tra le misure chiave, il ritiro dall’Accordo di Parigi (che potrebbe entrare in vigore entro un anno), la spinta all’estrazione di petrolio e gas, il blocco di nuovi parchi eolici offshore e la revoca di regolamenti climatici. Decisioni che riflettono la volontà di puntare sui combustibili fossili e ridurre il sostegno alle energie rinnovabili, ma che sollevano dubbi su impatti economici, legali e internazionali. Secondo un’analisi condotta lo scorso marzo dal think thank Carbon Brief, il suo ritorno nello Studio Ovale potrebbe causare 4 miliardi di tonnellate di emissioni in più negli Usa entro il 2030 rispetto agli obiettivi fissati dalle politiche di Biden. Il tutto mentre il servizio climatico europeo Copernicus sancisce come gennaio 2025 abbia infranto ogni record di temperatura globale. È la fine del multilateralismo? Quale futuro per la lotta al cambiamento climatico? Ne discutiamo a Macro con Enrico Giovannini, Direttore scientifico Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASviS), Riccardo Barlaam, Caporedattore Economia e Politica Internazionale Il Sole 24 Ore, e Gianluca Di Donfrancesco, giornalista Il Sole 24 Ore.