Dott. Giampeitro Zanette & Dott. Alberto De Lorenzo
Tradizionalmente, la diagnosi delle neuropatie si è basata sull’integrazione tra la valutazione clinica e gli studi neurofisiologici. Sebbene l’esame clinico rappresenti il primo strumento per orientare il sospetto diagnostico, in molti casi può non essere sufficiente per una caratterizzazione completa della patologia, rendendo necessario il supporto di metodiche strumentali. Tra queste, la neurofisiologia è la più consolidata, fornendo informazioni fondamentali sulla funzionalità del nervo. Tuttavia, essa non permette una visualizzazione diretta della struttura nervosa, limitandone la capacità di identificare con precisione eventuali alterazioni morfologiche.
In questo scenario, l’ecografia di nervo si è affermata negli ultimi anni come un complemento diagnostico essenziale, consentendo di analizzare in tempo reale l’architettura del nervo e le sue modificazioni patologiche. Questo passaggio rappresenta un’evoluzione significativa: da una fase in cui la lesione poteva essere solo ipotizzata sulla base dei dati neurofisiologici, a una fase in cui è possibile osservarla direttamente. Oltre a migliorare l’accuratezza diagnostica, l’ecografia può fornire informazioni prognostiche e guidare decisioni terapeutiche, incluse procedure interventistiche mirate.
Tuttavia, Nonostante i suoi evidenti vantaggi, l’ecografia di nervo non è ancora pienamente integrata nella pratica neurologica quotidiana, e molti specialisti ne conoscono solo parzialmente le potenzialità.