"Non può essere una giornata sola, per nessuno". La senatrice a vita Liliana Segre nel corso del suo intervento alla manifestazione che si è svolta giovedì al Ghetto di Roma in occasione della Giornata della Memoria ha insistito sul fatto che: "Ogni volta che c'è il Giorno della Memoria - ha detto - c'è grande interesse ma a mio modo di vedere è dal 28 in poi che bisogna ricordare". Come noi, a Europa Europa, pensiamo anche si debba ricordare la strada ed i passi che hanno portato gran parte del continente a farsi complice di queto crimine. Ne parliamo con la storica della Normale di PisaIlaria Pavan, autrice de "Le conseguenze economiche delle leggi razziali" (ilMulino) e con Vittorio Robiati Bendaud, coordinatore del Tribunale rabbinico del Centro Nord Italia e saggista, autore de "Discutere in nome del Cielo" (Guerini). Un'occasione per conoscere le tappe che, anche come italiani, ci hanno portato al 27 gennaio del 1945, e per riflettere sulla potenza, non solo simbolica delle date ufficiali delle celebrazioni.In collaborazione con Euranet Plus