Un viaggio tra difficoltà strutturali, sostenibilità ambientale, tutela del lavoro agricolo e internazionalizzazione delle eccellenze locali, raccontato da Andrea Tiso, presidente della Confeuro, ospite su Unica Radio.
Oggi su Unica Radio torniamo a proporvi una delle interviste più significative del nostro archivio audio dedicato a chi lavora, innova e trasforma il nostro territorio. Parliamo con Andrea Tiso, presidente di Confeuro – la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo – per discutere di agricoltura sarda, infrastrutture carenti, crisi idrica, internazionalizzazione dei prodotti locali e lavoro agricolo dignitoso.
Secondo Tiso, la Sardegna è oggi penalizzata da una carenza cronica di infrastrutture, in particolare strade e ferrovie interne, che ostacolano la logistica intermodale e rendono difficile il trasferimento dei prodotti dalle aree agricole verso porti e aeroporti. Questo problema incide fortemente sulla competitività dell’agricoltura isolana, che pure si distingue per produzioni di qualità, come il pecorino, gli agrumi, il miele e i vini autoctoni.
Tra infrastrutture carenti e crisi idrica
Un altro tema cruciale è la gestione idrica: gli invasi semivuoti, la dispersione d’acqua che supera il 50% e infrastrutture obsolete mettono in ginocchio il comparto agricolo. Confeuro propone investimenti straordinari nelle reti idriche, l’uso controllato di dissapatori (già presenti nell’isola) e un piano di conservazione dell’acqua piovana come priorità assoluta.
Soluzioni sostenibili per agricoltura e suolo
La PAC post-2027 (Politica Agricola Comune) rappresenta, secondo Tiso, un’occasione per integrare un terzo pilastro assicurativo volto a proteggere i piccoli agricoltori da eventi climatici estremi, sempre più frequenti in Sardegna. Proposte come indennizzi automatici, assicurazioni integrative e interventi diretti degli organismi pagatori regionali (come ARGEA) possono garantire continuità economica anche nei momenti critici.
Sul fronte della sostenibilità, Confeuro punta su agroecologia e agricoltura rigenerativa, promuovendo pratiche rispettose dell’ambiente, del suolo e della biodiversità. La Sardegna, dove si perde oltre il 25% del suolo ogni anno, ha un grande bisogno di incentivi per queste tecniche, specie nelle aree marginali e interne.
Il presidente Tiso ha sottolineato l’urgenza di valorizzare il lavoro agricolo stagionale e migrante con formazione linguistica, sicurezza sul lavoro certificata, e un piano “zero caporalato” che includa controlli mirati e penalizzazioni per chi non rispetta la dignità dei lavoratori.
Per rilanciare l'agroalimentare sardo sui mercati internazionali, secondo Confeuro, servono tre azioni chiave:
fiera internazionale a Cagliari,
piattaforma e-commerce regionale e
sinergia istituzionale per attrarre buyer stranieri.
Solo investendo in infrastrutture, risorse idriche