Un romanzo di formazione che si concentra sul rapporto padre-figli, ambientato alla fine degli anni Ottanta in un piccolo paese dell'Appennino umbro-marchigiano. Il protagonista di "Cuori in piena" di Alessio Torino (Mondadori) è un dodicenne chiamato dagli amici con il suo cognome: Corsi. Vive a Roma, ma trascorre l'estate a Pieve Lanterna con i suoi coetanei Giorgio e Achille. Siamo nell'estate 1987. Un anno prima un ragazzino era annegato nel fiume, alle Caldare, e così il padre di Corsi gli fa promettere che non si tufferà mai in quel posto. Il ragazzo vive le avventure tipiche di un adolescente insieme agli amici e vive anche il primo amore. Sullo sfondo c'è, però, la figura del padre di Andrea Gori, il ragazzino annegato, che tutti in paese considerano un po' matto e anche responsabile dell'avvelenamento del cane di Giorgio.
Nella seconda parte parliamo di "L'ultima foresta" di Mauro Garofalo (Aboca), un romanzo duro, quasi apocalittico, che parla di cambiamenti del clima e di migranti climatici. La protagonista è una famiglia (padre, madre, due figli maschi e una bambina di 3 anni) che in seguito a un cataclisma deve abbandonare casa e terra e inizia a vagare tra campi di accoglienza lungo la cosiddetta rotta balcanica. Qui si troverà di fronte alla violenza dei miliziani che cercano di respingere tutti i migranti alle frontiere, ma si troverà anche ad affrontare la violenza della natura. Accanto ai protagonisti umani, c'è infatti la natura, intesa come foresta, ma anche la natura intesa come animali: ci sono i lupi affamati e c'è un'orsa arrabbiata con gli esseri umani che le hanno sottratto i cuccioli.