Ci sono libri che che hanno successo a distanza di anni dalla pubblicazione oppure godono di un'onda lunga: è quello che sta accadendo al romanzo "Finché il caffè è caldo" del giapponese Toshikazu Kawaguchi. In Italia è stato pubblicato nel 2020 da Garzanti (traduz. Claudia Marseguerra). Nel frattempo sono arrivati in libreria due sequel, eppure è sempre il primo volume a fare capolino periodicamente nelle classifiche. Kawaguchi ha immaginato una caffetteria magica in cui si entra, ci si siede ad un determinato tavolino e nel tempo che si impiega a sorseggiare una tazza di caffè si fa un viaggio nel tempo e si può risalire a un momento della vita in cui si è fatta una scelta sbagliata. Non si può cambiare il passato, ma comunque da questa esperienza si esce confortati.
Nella seconda parte andiamo indietro nel tempo: 79 dopo Cristo, impero romano. Lucio è il figlio unico di una famiglia nobile che vive a Pompei. È cieco da un occhio, è destinato a diventare senatore, ma lui ha un'altra passione: il mare e le navi. Nel romanzo "La fortuna"(Feltrinelli) Valeria Parrella racconta la storia di Lucio che è la storia di qualsiasi ragazzo in qualunque epoca: un ragazzo che vuole realizzare i propri sogni ed è nello stesso tempo determinato, ma rispettoso della famiglia. Il destino farà sì che Lucio si trovi a guidare quasi casualmente una nave nel momento in cui c'è la storica eruzione del Vesuvio che annienta Pompei, Ercolano e le zone circostanti.
Regia: Gianmarco Ferronato