Un romanzo intenso, a tratti duro, commovente. Parliamo di "La vita gioca con me" (Mondadori - traduz. Alessandra Shomroni) di David Grossman, autore israeliano molto amato in tutto il mondo.
Ancora una volta Grossman riesce a dare voce a personaggi femminili complessi e pieni di sfumature. È la storia reale di Eva Naìr Panjc, che nel romanzo prende il nome di Vera Novak. Rimasta vedova, lascia la Jugoslavia con la figlia Nina e nel '62 arriva in Israele. Qui incontra Tuvia, vedovo anche lui, e lo sposa soprattutto perché intenerita dal figlio adolescente di lui, Rafael, che ha bisogno di una seconda madre. Rafael si innamora di Nina, la figlia di Vera, e per tutta la vita avranno una relazione tempestosa perché Nina è una che fugge. Gira il mondo in cerca di pace perché da piccola si era sentita abbandonata dalla madre e lei stessa finisce per abbandonare la figlia Ghili. Una ferita che attraversa tre generazioni e che deriva da una scelta fatta da Vera: si rifiutò di definire suo marito, morto suicida, una spia stalinista e fu così condannata a 3 anni di gulag. Preferì tutelare l'immagine del marito alla figlia Nina che di fatto fu abbandonata.
Nella seconda parte incontriamo Francesco Carofiglio autore di "L'estate dell'incanto" (Piemme). Estate 1939. Miranda ha 10 anni e passa l'estate con la mamma nella villa del nonno paterno, uomo aspro e silenzioso.Una stagione indimenticabile, magica, piene di scoperte in compagnia del nuovo amico Lapo. Ma sarà anche l'ultima estate spensierata che Miranda ricorderà alla soglia dei suoi 90 anni.