Un romanzo inquietante e pieno di colpi di scena. È il nuovo thriller di Donato Carrisi"Io sono l'abisso" (Longanesi). Di un thriller, si sa, non possiamo svelare molto. Possiamo solo dire che è ambientato sul lago di Como definito "il posto più tranquillo della terra e anche il più solitario", come solitari sono i protagonisti: l'uomo che puliva, la cacciatrice di mosche, la ragazza col ciuffo viola. Le storie di un serial killer, di un bambino maltrattato e di una ragazzina inconsapevole che, come precisa l'autore, sono ispirate a fatti realmente accaduti. Anche questa volta Donato Carrisi, come aveva già fatto per esempio in "La casa delle voci", mescola bene e male, va a indagare la mente dei serial killer, capaci anche di gesti di bontà, senza che questi portino a un cambiamento radicale della personalità.
Nella seconda parte ancora un giallo, ma dai toni ironici e divertenti. Una narrazione piena di ritmo, un giusto mix fra la trama gialla (anche un po' inquietante visto che pure qui si parla di un serial killer) e le vicende professionali e personali della protagonista: Teresa Papavero. Il romanzo è "Teresa Papavero e lo scheletro nell'intercapedine" di Chiara Moscardelli (Giunti) famosa per il romanzo "Volevo essere una gatta morta" (Einaudi). Teresa Papavero è una psicologa criminale che si sente sempre inadeguata, forse perché vive all'ombra del padre, famoso criminologo, che la considera una "cretina". Grazie alla sua memoria di ferro e all'intuito riesce a risolvere i casi di omicidio che avvengono a Strangolagalli, piccolo centro in provincia di Frosinone. Stavolta è alle prese con un cold case perché in un palazzo in ristrutturazione viene trovato lo scheletro di una donna.