Eric Escoffier (1960 – Broad Peak1998) in fatto di “ribellione”, “Escoff” così si faceva chiamare, è stato l'erede diretto di Pierre Mazeaud (podcast 5.5) che il giovane porta al grado estremo. Insieme a Marc Boivin (podcast 5.9) e a Christophe Profit furono la triade infernale che fecero il diavolo a quattro nella Chamonix tra gli anni '80 e '90, quell'epoca in cui l'asticella del limite venne semplicemente tolta, perché il gioco era diventato “flirting with death”. Se non che, un giorno Eric la incontra a tu per tu, questa morte, quando ebbe un incidente d'auto (perchè ovviamente: sciava velocissimo su pendii ripidissimi, si buttava dovunque col parapendio, scalava in maniera estrema e guidava allo stesso modo): pronto a morire, mai più Eric si sarebbe aspettato di uscirne vivo e semiparaplegico - nel pieno poi della sua giovinezza, delle sue forze e del suo charme irresistibile. La sua storia diventa quindi quella di una battaglia con sé stesso, con le sue debolezze in cui Eric divenne "grande" in tutti i sensi (un grande alpinista, una grande persona e una persona "grande", matura) non per i suoi exploit pazzeschi ma per la sua lotta contro la sua condizione, determinato a non farsi confinare su di una sedia. Un'altra grandissima storia umana, purtroppo non tradotta in italiano.
•Gasherbrum II - 15 giugno 1985 - Prima ripetizione della via Batard-Seigneur
•Gasherbrum I - 22 giugno 1985 - Salita e discesa in 21 ore dal campo base avanzato per la via Messner
•K2 - 4-6 luglio 1985 - Salita per lo Sperone degli Abruzzi con Erhard Loretan in due giorni. Diviene il primo francese a salire sul K2.
•Shisha Pangma - ottobre 1986 - Salita in solitaria
•Cho Oyu - ottobre 1997 - Quinto ottomila per Escoffier
•Broad Peak - 29 luglio 1998 - Scompare durante l'attacco finale alla cima