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"A eseque avvenute" di Massimo Carlotto e "Qualcosa che brilla" di Michela Marzano
Ascoltare blues e sorseggiare Calvados sono due dei tratti distintivi dell'Alligatore, al secolo Marco Buratti, personaggio creato da Massimo Carlotto esattamente trent'anni fa. Investigatore senza licenza, lavora con i suoi compagni di sempre, Max La Memoria e Beniamino Rossini. Ha passato un periodo in carcere e una volta fuori accetta di indagare solo su casi che ritiene importanti. Ha un grande senso della giustizia, non ama le armi, e il lavoro sporco lo lascia a Beniamino. Con il passare del tempo è diventato più riflessivo e malinconico. Il nuovo romanzo con l'Alligatore è "A esequie avvenute" (Einaudi). L'Alligatore, Max e Beniamino, vengono ingaggiati da un uomo, Loris Pozza, perché la sua amante è stata rapita e bisogna pagare un riscatto. Intanto Beniamino continua nella sua missione di liberare le donne dal racket della prostituzione, commettendo però una leggerezza.
Nella seconda parte parliamo di "Qualcosa che brilla" di Michela Marzano (Rizzoli). Otto personaggi, otto adolescenti in terapia presso un centro medico psico-educativo: c'è Clara che ruba qualunque cosa, Sara, alla quale è stata diagnosticata una depressione, Noemi che soffre di bulimia, dice che ha sempre fame, Giampaolo, che ha degli scatti d'ira, Viola che si taglia. Ma c'è anche Luca, che ha tentato il suicidio. Il centro dove sono in terapia è stato creato da Mauro Rolli, uno psichiatra che ha abbandonato i metodi tradizionali di approccio alla cura. Da giovane, negli anni '90, aveva lavorato a Padova insieme a uno psichiatra per il quale invece tutti i sintomi dovevano essere inseriti in uno schema preciso: a stesso sintomo corrispondeva stessa diagnosi. Rolli mette in dubbio questo metodo rigido quando incontra una giovane paziente, Arianna, che all'epoca aveva 22 anni ed era stata ricoverata per un tentato suicidio. Da quel momento in poi nasce nella sua testa l'idea di un approccio diverso, consapevole del fatto che non esistono soluzioni facili e rapide, ma che dietro ogni sintomo c'è una storia e che i giovani hanno soprattutto bisogno di essere ascoltati.
By Radio 244.7
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"A eseque avvenute" di Massimo Carlotto e "Qualcosa che brilla" di Michela Marzano
Ascoltare blues e sorseggiare Calvados sono due dei tratti distintivi dell'Alligatore, al secolo Marco Buratti, personaggio creato da Massimo Carlotto esattamente trent'anni fa. Investigatore senza licenza, lavora con i suoi compagni di sempre, Max La Memoria e Beniamino Rossini. Ha passato un periodo in carcere e una volta fuori accetta di indagare solo su casi che ritiene importanti. Ha un grande senso della giustizia, non ama le armi, e il lavoro sporco lo lascia a Beniamino. Con il passare del tempo è diventato più riflessivo e malinconico. Il nuovo romanzo con l'Alligatore è "A esequie avvenute" (Einaudi). L'Alligatore, Max e Beniamino, vengono ingaggiati da un uomo, Loris Pozza, perché la sua amante è stata rapita e bisogna pagare un riscatto. Intanto Beniamino continua nella sua missione di liberare le donne dal racket della prostituzione, commettendo però una leggerezza.
Nella seconda parte parliamo di "Qualcosa che brilla" di Michela Marzano (Rizzoli). Otto personaggi, otto adolescenti in terapia presso un centro medico psico-educativo: c'è Clara che ruba qualunque cosa, Sara, alla quale è stata diagnosticata una depressione, Noemi che soffre di bulimia, dice che ha sempre fame, Giampaolo, che ha degli scatti d'ira, Viola che si taglia. Ma c'è anche Luca, che ha tentato il suicidio. Il centro dove sono in terapia è stato creato da Mauro Rolli, uno psichiatra che ha abbandonato i metodi tradizionali di approccio alla cura. Da giovane, negli anni '90, aveva lavorato a Padova insieme a uno psichiatra per il quale invece tutti i sintomi dovevano essere inseriti in uno schema preciso: a stesso sintomo corrispondeva stessa diagnosi. Rolli mette in dubbio questo metodo rigido quando incontra una giovane paziente, Arianna, che all'epoca aveva 22 anni ed era stata ricoverata per un tentato suicidio. Da quel momento in poi nasce nella sua testa l'idea di un approccio diverso, consapevole del fatto che non esistono soluzioni facili e rapide, ma che dietro ogni sintomo c'è una storia e che i giovani hanno soprattutto bisogno di essere ascoltati.

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