Un romanzo delicato e un po' malinconico sulla gioventù mai vissuta, sulla maternità quasi negata, su un amore senza limiti che sfugge alle definizioni. "Nessuna parola dice di noi" di Gaia Manzini (Bompiani) racconta la storia di Ada che ha avuto una figlia, Claudia, quando aveva 17 anni. Una figlia con la quale non è particolarmente espansiva, di lei dice "la sua allegria mi terrorizzava". Nell'agenzia pubblicitaria dove lavora, nessuno sa che ha una figlia. Anche il rapporto con la madre è difficile: un contesto borghese in cui i sentimenti non si dichiarano e si vivono con "educazione". La madre critica Ada, ma lo fa sempre con misura: "la sua cautela mi feriva più della verità". A 26 anni Ada vuole vivere in pieno la giovinezza mai sperimentata anche grazie al rapporto con Alessio, un ragazzo dichiaratamente gay. Fra loro si verrà a creare un legame d'amore che porta contraddizioni solo se lo si vuole ingabbiare in una definizione, perché come dice il titolo "nessuna parola dice di noi".