Un uomo di scienza, un neurochirurgo che conosce bene i meccanismi della mente, un uomo borghese, civile, pacifico, in altre parole un uomo "normale", inizia a indagare sul proprio rapporto con la violenza, cerca di entrare in contatto con le proprie pulsioni negative. È il protagonista del nuovo romanzo di Fabio Bacà,"Nova" (Adelphi). Si chiama Davide, vive a Lucca insieme alla moglie Barbara, logopedista e vegana, e al figlio adolescente Tommaso appassionato di astronomia. Una vita serena che viene incrinata il giorno in cui Barbara viene aggredita verbalmente in un ristorante e un uomo arriva in sua difesa, usando metodi piuttosto bruschi. Davide osserva la scena, ma non muove un dito. Pensa così di essere un vigliacco e decide di incontrare l'uomo che ha difeso sua moglie. Scopre che è un maestro zen con il quale inizierà un viaggio alla scopertà di sè e delle proprie pulsioni sopite.
Nella seconda parte parliamo di "La bambina sputafuoco" di Giulia Binando Melis (Garzanti). Un romanzo sull'amicizia e sul potere dell'immaginazione, narrato da una voce credibile, leggera, giocosa, arrabbiata, tenera, ma soprattutto ironica. È la storia, in parte autobiografica, di Mina che a 9 anni si ammala di linfoma di Burkit ed è costretta a lunghi periodi in ospedale. Il suo è un racconto fantasioso in cui la malattia e le cose dolorose che le capitano assumono una dimensione diversa grazie all'ironia. In questo Mina viene aiutata soprattutto da Lorenzo, un altro bambino malato: fra loro si crea una profonda amicizia, una vera e propria alleanza per poter sognare insieme la fuga dall'ospedale e una vita diversa.