"Sempre tornare" di Daniele Mencarelli (Mondadori) è l'ultimo volume di una trilogia esistenziale iniziata con "La casa degli sguardi" e proseguita con "Tutto chiede salvezza". Una trilogia che va cronologicamente a ritroso e che racconta, attraverso un personaggio che si chiama Daniele, vicende in parte realmente vissute dall'autore. Nei tre romanzi Daniele è alla costante ricerca di senso. Se nel primo volume il confronto è con il mondo dei malati dell'Ospedale Bambino Gesù dove lavora, e in "Tutto chiede salvezza" il protagonista, che a 20 anni subisce un TSO, cerca di capire sè stesso nel confronto con i malati psichiatrici, in "Sempre tornare" si torna all'estate del '91: Daniele ha 17 anni e decide di fare un viaggio da solo in autostop da Misano a Roma. L'incontro con tanti sconosciuti che gli daranno un passaggio e in alcuni casi anche ospitalità sarà un'esperienza fondamentale nel suo percorso di comprensione di sè e del mondo, che a quell'età è appena iniziato.
Nella seconda parte parliamo di "Cose da fare a Francoforte quando sei morto" di Matteo Codignola (Adelphi). Il racconto, ironico, dei retroscena del mondo dell'editoria. Codignola racconta dei suoi viaggi alla Fiera di Francoforte, la fiera di riferimento in Europa per la compravendita dei diritti editoriali. Fra personaggi reali e altri inventati (che qualche addetto ai lavori può provare a riconoscere...) Codignola racconta vizi e virtù di un mondo che sta cambiando.