Raccontare la storia dei palestinesi alla vigilia della creazione dello Stato di Israele attraverso la tenera storia d'amore di due adolescenti. E' quello che fa Suad Amiry, scrittrice palestinese, nel romanzo "Storia di un abito inglese e di una mucca ebrea" (Mondadori - traduz. Sonia Folin). Siamo a Jaffa nel 1947. Subhi, 15 anni, è innamorato della 13enne Shams. Lui è un meccanico bravissimo e dopo aver riparato una pompa d'irrigazione per un ricco proprietario terriero, riceve da questi in regalo un abito, su misura, di lana di Manchester. Per Subhi è l'oggetto più prezioso e anche un simbolo: lo difenderà con tutto sè stesso anche quando scoppierà la guerra. Il destino di Shams è ancora più drammatico: divisa dalla famiglia e portata in un campo profughi, adottata da una donna ebrea e poi strappata anche dalle sue braccia.
Nella seconda parte parliamo di "Malinverno" di Domenico Dara (Feltrinelli). La storia di Astolfo Malinverno, nato nel 1935 a Timpamara, un paesino legato a doppio filo con i libri: qui sorge la più antica cartiera della regione, ma è anche il posto dove vengono mandati al macero i libri. Malinverno è il bibliotecario, ma diventa anche il guardiano del cimitero. Su una lapide senza nome vede la fotografia di una donna bellissima e se ne innamora. La sua vita interiore, fatta di letture e di immaginazione, arriva a coincidere con la sua esistenza reale. Un romanzo poetico sul confine fra vita e morte, sulla solitudine e sul potere dell'immaginazione.