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Selene ha 34 anni e vive a Milano dove ha aperto un ristorante di cucina al vapore prossimo al fallimento, l'ultimo di una serie di fallimenti che Selene registra nella sua vita. In questo momento di crisi decide di fare una toccata e fuga nel luogo della sua infanzia felice: un ashram in Puglia dove aveva trascorso alcuni anni con i genitori e la sorella. Per una serie di vicessitudini il suo soggiorno pugliese si prolunga e questa sarà l'occasione per Selene per incontrare alcune persone del suo passato felice e riflettere sul futuro. Tutto questo accade nel romanzo "Tutto il bello che ci aspetta" (Feltrinelli) di Lorenza Gentile, autrice di libri come "Le piccole libertà" in cui raccontava la sua esperienza nella famosa libreria di Parigi Shakespeare&Co e "Le cose che ci salvano".
Nella seconda parte parliamo di "Autobiogrammatica" di Tommaso Giartosio (minimum fax). "Sono nato nell'anno di Lessico famigliare", scrive Giartosio e questa coincidenza con la pubblicazione del libro di Natalia Ginzburg offre all'autore il pretesto per raccontare una parte della sua storia e di quella della sua famiglia attraverso l'uso delle parole, le parole che vengono ereditate dalla famiglia. Un padre ufficiale della Marina che non è taciturno ma le sue parole sembrano svanire; una madre che non ricorda neanche se si è diplomata, ma che è molto incisiva con il suo lessico nella famiglia.
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Selene ha 34 anni e vive a Milano dove ha aperto un ristorante di cucina al vapore prossimo al fallimento, l'ultimo di una serie di fallimenti che Selene registra nella sua vita. In questo momento di crisi decide di fare una toccata e fuga nel luogo della sua infanzia felice: un ashram in Puglia dove aveva trascorso alcuni anni con i genitori e la sorella. Per una serie di vicessitudini il suo soggiorno pugliese si prolunga e questa sarà l'occasione per Selene per incontrare alcune persone del suo passato felice e riflettere sul futuro. Tutto questo accade nel romanzo "Tutto il bello che ci aspetta" (Feltrinelli) di Lorenza Gentile, autrice di libri come "Le piccole libertà" in cui raccontava la sua esperienza nella famosa libreria di Parigi Shakespeare&Co e "Le cose che ci salvano".
Nella seconda parte parliamo di "Autobiogrammatica" di Tommaso Giartosio (minimum fax). "Sono nato nell'anno di Lessico famigliare", scrive Giartosio e questa coincidenza con la pubblicazione del libro di Natalia Ginzburg offre all'autore il pretesto per raccontare una parte della sua storia e di quella della sua famiglia attraverso l'uso delle parole, le parole che vengono ereditate dalla famiglia. Un padre ufficiale della Marina che non è taciturno ma le sue parole sembrano svanire; una madre che non ricorda neanche se si è diplomata, ma che è molto incisiva con il suo lessico nella famiglia.
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