"Una volta l'Argentina" di Andres Neuman (Sur - traduz. Silvia Sichel), scrittore argentino che da tanti anni vive in Spagna. Di lui il cileno Bolano diceva che "è uno scrittore toccato dalla grazia". In questo romanzo Neuman racconta la storia della sua famiglia, dalla vita dei bisnonni al momento in cui nel '91 i genitori decisero di lasciare l'Argentina per trasferirsi in Spagna. I ricordi non seguono un ordine cronologico, ma emergono quasi per temi. A partire dall'episodio che segnò la vita della famiglia: la zia Silvia e lo zio Peter furono arrestati e torturati durante gli anni della dittatura semplicamente perché gestivano una libreria. Ma poi ci sono gli amori adolescenziali, la passione per il calcio che lo salvò dal bullismo, il sentirsi straniero di chi passa da un paese a un altro dove si parla apparentemente la stessa lingua, ma con sfumature diverse che modificano la memoria.
Nella seconda parte parliamo di "Atti di sottomissione" della scrittrice irlandese Megan Nolan (NNEditore - traduz. Tiziana Lo Porto). Un romanzo crudo e spiazzante, scritto in prima persona, ma che è un mix fra memoir e fiction. Un romanzo che parla di alcol, violenza, sottomissione e potere, ma soprattutto di sesso (sesso desiderato, ma anche sesso imposto). La storia di una ragazza di vent'anni che attraversa una relazione tossica e malata e che dice di Ciaran, l'uomo di cui si è innamorata, "è il primo che ho venerato".